L’Olimpia controlla le operazioni contro Napoli, vince di 12 (88-76) ma era stata avanti anche di 23 e ha dato spazio a 12 giocatori, distribuito i minuti, senza mai rischiare contro una squadra ricca di talento atletico e offensivo che a tratti ha anche giocato bene. Milano ha usato la sua difesa per costruire vantaggi, ha fatto un gran lavoro a rimbalzo (39-26) e in attacco ha mandato sei uomini in doppia cifra inclusi tutti i tre lunghi principali, autori di 38 punti complessivi.
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia segna nei primi tre possessi. Napoli risponde colpo su colpo e resta agganciata al 7-7 iniziale. Poi la difesa di Milano sale di colpi, sporca qualche tiro avversario, mentre Voigtmann e Melli in coppia segnano dieci punti consecutivi. Su una tripla in transizione di Billy Baron il parziale diventa di 9-0 e forza Coach Pencotto a spendere subito un time-out. Il vantaggio di Milano schizza a quota 12 con altre due triple di Voigtmann. Ma al primo giro di cambi, l’Olimpia ha un calo di tensione sia in attacco che in difesa. Joe Young segna cinque punti consecutivi e Napoli ritorna a meno cinque obbligando Coach Messina a usare il suo primo time-out. L’ultimo canestro è una schiacciata di Hall a difesa schierata per il 24-17.
IL SECONDO QUARTO – Una tripla di Datome dall’angolo ripristina dieci punti di vantaggio per Milano, poi Hines completa un gioco da tre punti, ma Napoli trova ritmo in attacco, prima con Stewart, poi con Young, quindi tre canestri praticamente consecutivi di JaCorey Williams. Quando Dellosto segna da tre, Napoli torna a meno uno e l’Olimpia balbetta in attacco. Sul 34-33, l’Olimpia torna intensa dietro. Ci sono due stoppate consecutive, di Melli e Biligha, poi un’infrazione di 24 secondi forzata. Nel mezzo, segna due volte Shields in entrata e Melli dalla lunetta. Napoli si affida ancora a Young (11 nel primo tempo), ma nel finale l’ultimo canestro è di Hall dal cuore dell’area e vale il 44-35 Olimpia.
IL TERZO QUARTO – JaCorey Williams prova a caricarsi la squadra sulle spalle. Segna subito in apertura di ripresa, poi però l’Olimpia piazza un 10-0 nel quale ci sono triple di Baron e Pangos per costruire 17 punti di margine. Napoli risponde con una tripla di Wimbush e un gioco da tre completato da Williams, ma ambedue le volte Milano cancella le prodezze con altrettante triple. a prima è di Baron, la seconda di Voigtmann. Shields va a canestro in transizione e scava i 19 che convincono Coach Pancotto a fermare la partita per la seconda volta nel terzo periodo. Al rientro, il vantaggio tocca due volte i 23 punti prima della tripla finale di Wimbush per il 69-49 Milano.
IL QUARTO QUARTO – Napoli va all’assalto con l’energia di Stewart che si mette in ritmo con una tripla poi schiaccia e ricuce il divario a 16 punti. Milano riparte con un canestro da sotto di Biligha. Ma Wimbush prima con un gioco da tre punti e poi una tripla, da solo firma il 6-0 che riporta Napoli a meno 12 con 6:21 da giocare costringendo l’Olimpia a rimettersi al lavoro con il quintetto iniziale. Shields con due tiri liberi ferma l’emorragia anche quando il divario per la prima volta scende sotto la doppia cifra. Con due liberi di Baron, un rimbalzo d’attacco di Melli, poi un’entrata di Hines, l’Olimpia conserva un vantaggio sicuro e chiude sull’88-76.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria su Napoli: “Credo sia stata una buona partita, anche se a strappi, contro una squadra che ha talento offensivo e l’ha dimostrato. Noi siamo riusciti a muovere bene la palla, abbiamo attaccato bene la loro difesa a zona e poi la miglior notizia della giornata è stata Shavon Shields. Oggi ha fatto un passo avanti importante sulla strada del recupero, mi ha ricordato un po’ quanto accaduto la stagione scorsa quando al rientro dall’infortunio ha impiegato un po’ di tempo per tornare il giocatore che conosciamo. Questo è un indizio positivo. Lo è stata anche la prova di Devon Hall, che aveva giocato molto bene già a Verona e mi sembra un giocatore che atleticamente sta bene. Lo stesso vale per Biligha, che ci sta dando minuti importanti, nei playoff saranno ancora più importanti, pur sbagliando qualche appoggio, è stato sfortunato ma mi è piaciuto. Inizialmente, forse ci siamo un po’ accontentati del tiro da tre, poi con il tempo siamo andati sempre di più dentro l’area non solo con i lunghi ma anche con gli esterni così abbiamo trovato punti in area, siamo andati in lunetta. E’ importante farlo perché affidarsi troppo al tiro da tre sarebbe limitativo”.