King James risponde alla partita più difficile di questa stagione con la prodezza più grande. A un secondo dalla fine, su un gioco rotto, trova lo spazio per segnare da tre frontale e firmare anche questa volta la vittoria dell’Olimpia sull’Efes, 81-80. Proprio come era successo con il Khimki. L’Olimpia merita la vittoria risicata perché comanda la gara dall’inizio alla fine, anche con 15 punti di vantaggio, ma alla fine è arrivata senza energie proprio mentre l’Efes lievitava in attacco e le percentuali sono crollate. James ha firmato il pareggio con un’entrata poi ha segnato la tripla del successo punendo i due errori dalla linea di Vasiljie Micic che a sua volta aveva giocato una partita straordinaria.
IL PRIMO TEMPO – Si parte con percentuali alte e pochissimi errori nei primi cinque minuti. Il primo canestro lo segna Shane Larkin, l’Olimpia risponde subito con le penetrazioni di Micov e i suggerimenti interni per Tarczewski che piazza due schiacciate e produce il più quattro sul 16-12. L’Efes sguinzaglia il suo specialista difensivo Micic su James, mentre Milano ha Cinciarini in quintetto per alzare la pressione difensiva. Al primo giro di cambi, Coach Ataman spende Balbay faccia a faccia contro James, ma l’Olimpia sale di colpi in difesa, controlla i rimbalzi e schizza avanti di sette prima su un assist di Bertans per Gudaitis e poi un coast-to-coast di James. Alla fine del primo è 24-17 Olimpia. Il momento favorevole si estende al secondo periodo: Gudaitis trasforma un assist di Micov in un gioco da tre punti, Jerrells mette una tripla e manda a canestro Kuzminskas dopo un jumper di Bertans. Con un 12-4 in due minuti e mezzo, Milano allunga sul 36-21. Dal time-out di Ataman, l’Efes esce con un gancio di Pleiss, un gioco da tre di Larkin e una palla rubata. Passa da meno 15 a meno otto e forza Coach Pianigiani a fermare la partita. Al ritorno in campo, l’Olimpia fatica a ritrovare ritmo in attacco. Una tripla di Micic dopo una stoppata di Tarczewski riporta l’Efes a meno tre con un parziale di 12-0. A interrompere il digiuno è proprio Tarczewski che segna, prende fallo da Dunston, poi un antisportivo. E’ lui nel finale di tempo a creare sette punti per l’Olimpia sul 40-33. L’Efes risponde con un canestro ravvicinato di Dunston ma sulla sirena Jerrells brucia la retina dall’arco per il 43-35 Milano dell’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – L’Efes piazza subito un parziale di 4-0, poi Bertans segna da tre e James mette tre tiri liberi consecutivi. Il controparziale di 6-0 ripristina dieci punti di vantaggio per l’Olimpia. Ma l’Efes replica con Moerman da sotto e Beaubois in entrata. Gudaitis completa il secondo gioco da tre punti della sua partita. La gara resta equilibrata. Pleiss converte un rimbalzo offensivo. A metà del terzo periodo, Milano è avanti 52-47. Con le percentuali in picchiata soprattutto dall’arco, l’Olimpia non riesce ad allungare. Prova a tenere il vantaggio attaccando il ferro, guadagnandosi tiri liberi, e con la difesa. Con l’Efes a meno quattro, Kuzminskas garantisce un po’ di verve: strappa un rimbalzo, converte due liberi, poi mette una tripla e quando subito dopo Micov tramuta uno scarico di James in una tripla, l’Olimpia ritrova tutto il suo ritmo. Sulla sirena anche James trova il canestro da fuori per il parziale di 10-0 che vale il 68-54 alla fine del terzo. L’Efes risponde subito con una tripla di Micic e un gioco da tre di Moerman, Micov sbaglia due liberi e subito dopo il miglior Moerman di sempre, a rimbalzo, accorcia a meno quattro. Qui su un rimbalzo d’attacco Gudaitis converte un gioco da tre punti, ma non c’è tempo per respirare perché Beaubois lo annulla subito allo scadere dei 24″ con una tripla dall’angolo. Dunston di energia firma il meno due, nel momento in cui l’Olimpia torna a fare fatica in attacco. Pleiss dalla lunetta – su due liberi che doveva tirare Dunston, sostituito per infortunio – pareggia a 76 e poi rimette avanti l’Efes. James pareggia ma solo per un attimo, poi Beaubois segna in entrata. Micic dalla lunetta fa 0/2 consegnando all’Olimpia l’ultimo possesso. James su un possesso rotto trova il guizzo per la tripla del sorpasso a un secondo dalla fine. Poi la difesa completa l’opera ed è 81-80.
Così Coach Simone Pianigiani dopo la vittoria sull’Efes: “E’ stata una grande vittoria, la seconda senza Nemanja Nedovic e quindi ancora più importante. Stiamo recuperando Jerrells ma dopo aver saltato la preseason è ancora sotto il 50% della condizione fisica. Abbiamo meritato perché abbiamo guidato per tutta la gara, giocando una partita praticamente perfetta per tre quarti. Nell’ultimo periodo abbiamo sbagliato qualche tiro aperto, anche con giocatori esperti: sono stati più anomali tutti i nostri errori su tiri costruiti bene nel quarto dei due liberi sbagliati da Micic. Avessimo tirato meglio del 29% da tre di stasera avremmo mantenuto il vantaggio più a lungo e vinto meglio. Loro sono una squadra esperta e hanno usato tutta la loro esperienza e malizia incluso sostituire Dunston con Pleiss su tiri liberi pesantissimi. Non corriamo il rischio di montarci la testa perché adesso arriva il CSKA. Mi è piaciuto l’atteggiamento difensivo, gli abbiamo tolto tanto, se fossimo stati un po’ più cinici nell’ovviare alle 10 palle perse, il numero mi basta, con percentuali migliori avremmo fatto un altro salto in avanti. Potremmo farlo allungando un po’ le rotazioni, ad esempio stasera ho pensato a Burns in qualche situazioni e di sicuro a Della Valle che si è allenato bene ma in questo contesto ho preferito rinviare. E’ stato importante anche usare Cinciarini nei primi minuti togliendoli alla pressione dell’Efes su James che nel primo tempo ha pensato soprattutto ad impacchettarlo. Infine, il pubblico: prima ha apprezzato quanto bene stavamo facendo e poi ci ha sostenuto quando stavamo soffrendo. E’ stato uno spettacolo”.
Sull’ultimo possesso: “James aveva le due opzioni, attaccare o prendersi il tiro da tre, perché quelli sono tiri con una forte componente agonistica. Quando gli hanno toccato la palla è stato bravo a recuperarla e al tempo stesso controllare il cronometro così ha visto che aveva tempo per prendersi quel tiro”.