Il Sassuolo batte l’Inter per 1-0 nel match valido oggi per la 35esima giornata di Serie A, gli emiliani sono la squadra che ha battuto i Campioni d’Italia sia all’andata sia al rritorno.
I neroverdi si impongono sui nerazzurri campioni d’Italia grazie al gol di Laurienté, a segno al 20′.
Il successo permette ai neroverdi di salire a 29 punti e di agganciare al penultimo posto in classifica l’Udinese, che ha una partita in meno. L’Inter, già in vacanza, rimane a 89 punti.
Gli emiliani sfruttano le comprensibili distrazioni della formazione allenata da Inzaghi.
I padroni di casa sbloccano il risultato al 20′, quando Doig ruba palla a Dumfries e mette al centro il pallone che Laurienté insacca battendo Audero, schierato titolare tra i pali. L’Inter, con una formazione ampiamente rimaneggiata, giochicchia senza creare reali occasioni fino allo scadere del primo tempo. Lautaro segnala la propria presenza insaccando il pallone dell’1-1, ma il Var cancella il gol per fuorigioco. Il secondo tempo scivola via tra gli sbadigli.
L’Inter non ha particolare voglia di attaccare, il Sassuolo si limita a controllare la situazione con tranquillità. Consigli si sporca i guanti per respingere un paio di cross in una serata che non riserva sorprese.
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, commenta a Sky la sconfitta rimediata al Mapei Stadium contro il Sassuolo: “Siamo partiti lenti, non abbiamo approcciato bene la gara. Dopo il loro gol abbiamo fatto meglio e mosso più velocemente la palla, probabilmente avremmo meritato il pari nel primo tempo. Nel secondo abbiamo cambiato assetto e creato qualcosa, ma poco. Gli ultimi venti minuti del primo tempo bene, ma dovevamo fare di più. Ci dispiace per i tantissimi tifosi che erano qui. Erano 42 partite che segnavamo sempre e ci tenevamo a questo obiettivo. Ma vanno dati anche i meriti al Sassuolo”.
Ha parlato dei tifosi: quanta soddisfazione dà girare in questi giorni?
“Oggi dispiace per la sconfitta. Però, come detto, bisogna anche dare i meriti al Sassuolo. Per quanto riguarda lo scudetto, penso che sia lo scudetto della gioia: abbiamo festeggiato tanto tra di noi, soprattutto con la nostra gente, è un successo meritato che ci ripaga del percorso fatto negli ultimi tre anni. Penso che l’Inter abbia meritato di vincere questo scudetto, il cui significato lo conosciamo benissimo. Però abbiamo ancora quattro partite da giocare e oggi abbiamo perso: non c’è la solita euforia perché non siamo abituati a perdere e la sconfitta fa male”.
Da adesso in poi cosa succede? L’anno prossimo l’Inter e la Juventus giocheranno per un anno consecutivo. Quanto vuole estendere la sua rosa?
“Senz’altro sarà una cosa nuova, come i due mesi di pausa per il Mondiale l’anno scorso. C’è il mondiale per club e la stagione sarà già lunga. A fine campionato ci saranno queste ulteriori partite, sicuramente dovremo allungare la rosa: ho già letto che in Champions si potrà inserire una lista più lunga, è una cosa che riguarderà tutti, sarà nuova per noi come per la Juventus. Stiamo già lavorando perché dobbiamo farci trovare pronti alla ripresa”.
L’eventuale prossimo rinforzo se lo aspetta dietro?
“Ne stiamo parlando con la società, due acquisti importanti e mirati sono già stati fatti. Vanno dati i meriti alla società, nonostante ci stessimo giocando uno scudetto è già al lavoro. Bisognerà allungare la rosa, il mercato è imprevedibile perché a volte parti con degli obiettivi e poi… Con Marotta, Ausilio e Baccin stiamo già studiando nuovi giocatori: dovremo rinforzarci perché sarà una stagione lunga. Speriamo che, come quest’anno nel quale abbiamo lavorato bene, ci saranno pochi problemi, calcolando anche i tanti giocatori impegnati fra Europei e Copa America. Dovremo lavorare bene sulla preparazione e dare il giusto riposo ai nostri giocatori”.
Farà valutazioni anche su Arnautovic e Sanchez? ”Io l’ho già fatta, alla mia società ho detto che i giocatori che ho avuto quest’anno vorrei ripartire con tutti loro, senza uno in meno. Arnautovic e Sanchez per me sono stati molto importanti: hanno giocato meno rispetto agli altri due, ma quando abbiamo avuto bisogno si sono fatti trovare pronti. Come tutti gli altri. La società sa il mio pensiero, poi capisco: sono nel calcio da tanti anni e so che ci sono delle esigenze, ma vorrei tenere tutti questi giocatori, sono stati tutti importantissimi”.