“Avere un azionista americano crea un problema di traduzione delle nostre abitudini non da poco. Faccio fatica a spiegare le dinamiche italiane sullo stadio a chi non le vive. Quando poi è tutto apposto c’è il ricorso al TAR e i tempi sono incredibili. È da 4 anni che parlo di stadio e anche le cose ovvie diventano temi di dibattito. Perché non si può ristrutturare San Siro? Ma di cosa parlate? Non è la Scala del Calcio, ma è una cosa vecchia e obsoleta. Avete mai visto gli stadi moderni? Perché non si può ristrutturare San Siro: Milan e Inter giocano tante partite e come si fa a fare mega lavori di ristrutturazione in uno stadio in cui ogni 3-4 giorni entrano almeno 50mila persone?! Poi, purtroppo, vicino a Milano non c’è uno stadio in cui poter giocare nel periodo necessario ai lavori. Non possiamo, quindi, ristrutturare San Siro e intorno a questo c’è un dibattito che continua anche oggi e io lo trovo incredibile. Se superassimo questa fase si potrebbe entrare nel mondo del fare. Abbiamo una legge per fare gli stadi: con questa legge non faremo un accidenti di niente. Serve una legge di emergenza che ci faccia superare questi ostacoli e avremo sempre stadi vecchi, obsoleti e pericolosi. Gli stadi devono essere belli, illuminati e pieni. Anche lo stadio gioca un ruolo per attirare pubblico televisivo… Il Milan ha 500 milioni di fan nel mondo, ma io voglio che un cinese di Shangai, non tifoso del Milan e dell’Inter, dica: ‘Oh quanto è bello, mi guardo Milan-Inter perchè mi diverto’. Noi dovremmo fare come la Premier: assistere ad uno spettacolo, lo stadio è un pezzo dello spettacolo, come si gioca è un pezzo dello spettacolo. Così si avrebbero entrate per rendere competitivo il nostro calcio”.
Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni nel corso dell’evento “Merger & Acquisition Summit. Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore”, organizzato dal Sole 24 Ore. Dopo aver ribadito che “lo stadio è un pezzo dello spettacolo”, Scaroni chiede “un cambio totale, una legislazione d’emergenza che ci faccia superare tutti questi ostacoli. O continueremo ad avere stadi vecchi, obsoleti, a volte pericolosi”.