Supercoppa all’Olimpia

La nuova Olimpia comincia la nuova stagione conquistando la quinta Supercoppa della sua storia e il 15° trofeo dell’era Armani. Vince in trasferta una partita entusiasmante, ricca di colpi di scena, contro la Virtus Bologna: 98-96 dopo un tempo supplementare.

Proprio come era successo in Gara 1 della finale scudetto. Neno Dimitrijevic debutta in Italia vincendo il titolo di MVP dopo una finale da 16 punti e sei assist. Ma il bello di questa vittoria è che in tanti sono diventati protagonisti in momenti diversi della partita: nel difficilissimo inizio gara, Josh Nebo con i suoi quattro floater ha prevenuto il crollo, Shavon Shields ha messo in ritmo la squadra nel secondo periodo, poi c’è stata la rimontona del terzo quarto pilotata dai 15 punti nel periodo di Nikola Mirotic, sostenuto da Dimitrijevic. Nella battaglia del quarto periodo, con una situazione falli pericolosa, Josh Nebo ha segnato a rimbalzo, la sua specialità, la schiacciata del pareggio. Infine, nel supplementare, sono stati Zach LeDay e Leandro Bolmaro a firmare il 10-0 che ha ribaltato la partita a favore dell’Olimpia da meno cinque a più cinque. L’Olimpia ha avuto la freddezza di non farsi travolgere dall’avvio strepitoso di Bologna, ha risposto e creduto nel proprio lavoro, con difesa (fantastico Stefano Tonut) e attacco, con tanti diversi protagonisti. Alla fine, ha vinto meritatamente contro un’avversaria ovviamente forte e in un clima caldo.

IL PRIMO TEMPO – Josh Nebo mostra l’arma meno reclamizzata del suo repertorio, ovvero il floater dai due-tre metri. Ne centra ben quattro nel primo quarto di gioco, ma sfortunatamente rappresentano tutto ciò che funziona per l’Olimpia. La Virtus sceglie di aggredire Dimitrijevic prima con Hackett poi con Pajola. Spendono dei falli, ma l’aggressione è totale. L’Olimpia fatica a mettersi in ritmo oltre a non riuscire ad arginare l’attacco avversario che parte con i tiri da tre (due di Clyburn, due di Tucker, uno di Pajola) e finisce per essere efficace anche dentro l’area sia con le penetrazioni di Morgan, che con quelle di Shengelia, oltre al gioco ravvicinato di Zizic. Bologna segna sei triple nel primo quarto, che valgono 26 punti e un vantaggio di nove lunghezze, 26-17. L’Olimpia migliora gradualmente nel secondo periodo. Il primo momento favorevole è determinato da una tripla e poi un gioco da tre punti completato da Shields che prova a costruire gioco per sé stesso e per i compagni. Coach Messina ha più ritmo offensivo quando schiera i due playmaker insieme, Dimitrijevic e Bolmaro. Un 3/3 da tre del macedone riduce il distacco, che tocca più volte i 16 punti, a nove. Shengelia però brucia la sirena con un jump shot che ristabilisce gli 11 di margine, 47-36 all’intervallo. La differenza, con ambedue le squadre a tirare oltre il 60% da due, è nel tiro da tre, l’Olimpia ha 2/11, la Virtus ne centra sette in metà gara.

Nel terzo quarto l’Olimpia attacca con maggiore lucidità. Mirotic usa il suo gioco dentro-fuori per produrre sette punti nei primi quattro minuti. Usa i mismatch e forza il bonus avversario in meno di cinque minuti. Anche dopo il primo time-out della ripresa di Coach Banchi, Mirotic prosegue il suo lavoro ai fianchi. L’Olimpia sale di colpi anche in difesa, nonostante allo scadere dei 24 secondi dopo un eccellente possesso venga trafitta da una tripla tagliagambe di Shengelia. Mirotic pareggia la partita due volte, poi Nebo rubando palla porta l’Olimpia avanti. In questo momento di difficoltà, con due time-out spesi, Bologna trova sei tiri liberi di fila, quattro di Diouf, stemperando le difficoltà. Due triple di fila, Polonara e Tucker, le restituiscono sei punti di vantaggio. Coach Messina richiama Mirotic e ne ricava la tripla che ferma l’emorragia. Alla fine del terzo però è 69-64 Bologna. L’Olimpia risponde ancora. Shields con un tiro dalla media e Dimitrijevic con una tripla impattano nuovamente la gara. Qui la finale di Supercoppa diventa un corpo a corpo nel quale sia a Shields che a Mirotic vengono fischiati due falli tecnici e per entrambi rappresentano il quarto fallo. Nella volata, l’Olimpia entra senza i suoi giocatori di riferimento, sotto di tre punti. Ma non molla: Bolmaro mette un lungo jumper da due punti, Dimitrijevic pareggia con una tripla dopo un canestro di rapina di Shengelia a rimbalzo. LeDay a rimbalzo si procura i tiri liberi del sorpasso, cancellato da Hackett. Poi tocca Mirotic con una tripla scavare tre punti per l’Olimpia. Ma Morgan, infallibile dalla lunetta ricuce ancora. Polonara con un gancetto sorpassa. L’Olimpia resta senza segnare per due possessi. Clyburn sul fallo tattico di Mirotic – il quinto – mette un tiro libero su due, così la schiacciata a rimbalzo di Nebo vale la parità a cinque secondi dalla fine. Sull’ultimo tentativo di Bologna, la difesa regge. 84-84 e tempo supplementare.

L’Olimpia lo affronta senza Nikola Mirotic, fuori per falli, con Shavon Shields gravato di quattro falli. Bologna allunga, cavalcando la vena di Achille Polonara: in sequenza, segna un gancetto poi una tripla e apre cinque punti di vantaggio per la Virtus, con la legge del fallo tecnico per proteste che colpisce anche Nebo. L’Olimpia però non si disunisce: Zach LeDay centra la tripla che riduce il divario a meno due, poi prende un fallo a rimbalzo d’attacco e converte i liberi del nuovo pareggio. E infine è Leandro Bolmaro a diventare protagonista: la sua tripla è quella del vantaggio decisivo, poi aggiunge due tiri liberi per il più cinque. La Virtus ci prova un’ultima volta con un tre di Clyburn, ma l’Olimpia controlla la palla e vince 98-96 la sua quinta Supercoppa.