L’Olimpia ha solo un attimo di sbandamento quando da meno 12 vede l’avversaria, ispirata nel tiro da tre nel primo tempo, rientrare a meno due. Ma è durato solo un attimo, perché poi ha ripreso a costruire buoni tiri (25 assist), centrando 14 triple e forzando 23 palle perse avversarie nella vittoria 102-62 a Desio, contro Cantù. Coach Messina ha tenuto a riposo Kyle Hines e Malcolm Delaney oltre a Michael Roll, non aveva Ricky Moraschini, ma è riuscito ancora a distribuire i minuti senza sovraccaricare nessuno e usando ancora tutto il roster.
IL PRIMO QUARTO – Cantù cambia quintetto rispetto alla prima gara, schierando due playmaker, Jamie Smith e Jazz Johnson. Coach Messina deve effettuare il primo cambio al secondo fallo in meno di quattro minuti di Kaleb Tarczewski, ma in quel momento l’Olimpia è avanti 14-3. Un altro minuto e tutto il quintetto iniziale va in panchina sempre sul +11. Quando due triple di Cantù ricuciono il divario a meno sei, arriva anche il primo timeout della gara di Milano. Ma con tre canestri da tre nella seconda parte del periodo, Cantù – pericolosa dall’arco – arriva al termine del quarto ancora sotto di sei, sul 24-18.
La nota – Andrea Cinciarini, in campo da secondo playmaker, ha subito smazzato due assist, uno per LeDay sulla linea di fondo, e un altro spettacolare in verticale per il lay-up di Moretti. Cinciarini è il leader storico in Supercoppa negli assist.
IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia brucia il bonus in 74 secondi. Con l’aggiunta della mano calda di Maarty Leunen (prima un gioco da quattro punti, poi una tripla su una gamba sola allo scadere), Cantù torna anche a meno due e avrebbe il pallone del pareggio. L’Olimpia risponde con le triple di Brooks e Rodriguez, poi di Kevin Punter (14 in 12 minuti). Poi dilaga ancora, arrivando a otto triple nel solo primo tempo su 11 tentativi, più di quelle messe da Cantù con il doppio dei tentativi (7/21), scavando il 54-31 dell’intervallo, mentre Tarczewski – rientrato condue falli – ha +22 di plus/minus in nove minuti sul campo.
La nota – Shavon Shields nel primo tempo ha catturato sei rimbalzi in 13 minuti con +27 di plus/minus.
IL TERZO QUARTO – Con Micov e Tarczewski, dopo il 3/3 dalla linea di Punter, scollinati i trenta punti di vantaggio, per l’Olimpia c’è spazio anche per un quintetto inedito con LeDay da 4 accanto a Biligha, mentre Shields gioca da guardia e Datome da ala piccola. Sono due canestri consecutivi di Shields, un post-up e un contropiede chiuso su un assist di Cinciarini ad ampliare il divario fino al massimo vantaggio di 38 punti che poi è ridutto a 35 da tre liberi di Jazz Johnson (81-46).
La nota – Vlado Micov si è presentato nel terzo periodo segnando otto punti in quattro minuti e mezzo, inclusa una tripla, diventando il terzo uomo ad andare in doppia cifra.
IL QUARTO QUARTO – Il vantaggio ha superato presto i 40 punti perché oltre a segnare l’Olimpia ha continuato a difendere forzando Cantù a perdere oltre venti palloni. A 4:37 c’è stato spazio anche per Francesco Gravaghi, in panchina al posto di Riccardo Moraschini, bloccato da un risentimento al vasto mediale della coscia sinistra.
La nota – Dopo il 29/30 di Varese, l’Olimpia ha fatto 18/19 dalla lunetta, centrando tutti i primi 10 tentativi e poi gliultimi otto dopo un errore di Micov all’inizio del terzo quarto.
Per la terza volta in tre partite, l’Olimpia ha valicato quota 100 punti segnati, ma Coach Ettore Messina ha visto anche una squadra solida nella propria metà campo. “E’ stata una buona partita – dice il Coach -, siamo riusciti anche oggi a dividere i minuti e anche a dare un turno di riposo a giocatori importanti che finora erano stati impiegati sempre. In difesa intensitè e atletismo ci hanno permesso di avere una buona copertura. Poi in attacco ci siamo passati la palla e questo ha consentito di tirare ancora una volta con buone percentuali. Cantù è una squadra giovame che crescerà sotto la guida di Cesare Pancotto, come ha fatto anche l’anno scorso. In questo momento non può essere giudicata per aver perso con noi: siamo più avanti nella preparazione e siamo più forti. Però come ho già detto un conto è essere più forti e un conto è dimostrarlo sul campo come atteggiamento e qualità del gioco, due caratteristiche che abbiamo avuto anche stasera”.