Sempre decimata (all’elenco degli assenti, i soliti più Billy Baron, cui va aggiunto Diego Flaccadori in panchina ma inutilizzabile), l’Olimpia gioca la sua partita a Brescia, tiene il punteggio basso, comanda anche per minuti significativi ma è una serata in cui non trova mai il tiro da tre (solo tre triple a segno) e alla fine deve arrendersi 72-64. Difficile pensare di fare di più. L’Olimpia ha alzato la sua difesa, ha tenuto Brescia a punteggio basso e percentuali scadenti ma non aveva la fiammata nelle corde. Ha provato a darla Shabazz Napier, a tratti anche con successo, ma non è bastato.
IL PRIMO TEMPO – In emergenza nel settore guardie, l’Olimpia ripropone il quintetto con Melli da 3 e l’inedita presenza di Kamagate accanto a Voigtmann. Milano usa la sua difesa e la precisione nell’esecuzione per tentare subito l’allungo con otto punti di Melli e sette di Napier nel 15-7 iniziale. Brescia impatta su un gioco da quattro punti completato da Della Valle. L’Olimpia però anche con i cambi produce gioco. Segna due volte Hines e una Poythress. Alla fine del primo periodo è 18-15 Milano. Il secondo periodo è simile. L’Olimpia impone la sua difesa anche con quintetti mai visti prima con Voigtmann impiegato anche da ala piccola. Non riesce più a segnare da fuori ma crea opportunità dentro, una anche con Caruso. Il vantaggio torna a toccare i sei punti ma solo per un attimo. Un altro fallo su tiro da tre di Della Valle riporta Brescia a meno uno. L’Olimpia è un po’ in affanno in attacco alla fine del primo tempo. Incassa il sorpasso di Petrucelli, non trova la forza di rispondere ma continua a difendere e all’intervallo è sotto di un punto, 33-32.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia riparte eseguendo con lucidità in attacco partendo dal gioco in post basso di Voigtmann. Con lui e Melli, anche un alley-oop per Kamagate, l’Olimpia va avanti di cinque due volte. Ma è difficile con quintetti alti, pesanti e poco manovrieri, avere continuità. Il terzo fallo su tiro da tre subito da Della Valle riporta Brescia in linea di galleggiamento. Quando costruisce tre punti di vantaggio, Poythress impatta convertendo un gioco da tre punti. Però non dura, Brescia va anche tanto in lunetta, molto più dell’Olimpia e dopo tre quarti è avanti 52-48. Nel quarto periodo, Brescia si chiude dentro l’area forzando il tiro da tre di Milano che non entra, un po’ perché non è serata un po’ perché oggettivamente la carenza di esterni genera poche buone opportunità dall’arco. La difesa regge, ma per tre minuti e mezzo non si segna così Brescia vola a più dieci, 58-48. Dopo il time-out di Coach Messina, Shabazz Napier con le sue iniziative firma un parziale di 8-2 che comprende tre tiri liberi e un gioco da tre punti completato con il quale il margine scende a quattro punti con 4:57 da giocare. Dopo il timeout di Coach Magro, Brescia riparte con una tripla di Massenburg. L’Olimpia risponde ancora con Napier, torna a meno tre. Poi ha la palla per il pareggio, ma l’intervento di Napier è considerato regolare. Non ci sono i tre tiri liberi, c’è invece la tripla di Bilan che scava sei punti di margine a 36 secondi dalla fine. Di fatto è la fine della partita. Finisce 72-64
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Brescia: “Brescia ha vinto e gli faccio i complimenti ma li faccio anche alla mia squadra che ha giocato con grande cuore in una situazione oggettivamente molto difficile nonostante la quale siamo arrivati a un possesso dal pareggio su una situazione che è stata giudicata sfavorevolmente per noi. Questo non toglie che siamo stati in grado di superare le difficoltà anche di chi ha fatto ovviamente fatica dopo aver giocato una partita di EuroLeague appena 36 ore fa. Ora speriamo di recuperare almeno Flaccadori e andremo ad Atene a giocare con l’Olympiacos e poi ci sarà il Bayern dopo altri due giorni. Loro mi sembrano più profondi che in passato e hanno il vantaggio di non giocare le coppe quindi arrivano a tutte le partite sempre preparati. Abbiamo preso tanti tiri aperti sbagliandoli e questo capita. Mi dispiace solo che a metà del terzo quarto quando eravamo avanti siamo stati poco lucidi e abbiamo sparacchiato qualche tiro perché eravamo stanchi e ci abbiamo provato. Penso ci sia costato la partita perché in quel momento abbiamo restituito l’inerzia della gara a Brescia. Poi abbiamo rimontato di nuovo ma attaccando di più il ferro e procurandoci dei tiri liberi come avremmo dovuto fare anche prima. Credo che i ragazzi abbiano capito che attaccando con pazienza giocando dentro e fuori magari si gioca più spesso anche in queste condizioni come abbiamo fatto due giorni fa con Baskonia”.