L’Olimpia ha giocato davvero bene solo il primo quarto, in controtendenza rispetto alle ultime uscite, ma quando la settimana vissuta tutta in trasferta, oltre che la grande prova offensiva della Reyer soprattutto al tiro da tre, si è fatta sentire sia in termini di palle perse che di tenuta difensiva, ha finito per perdere il controllo della gara. L’Olimpia ha giocato fino in fondo, non ha accettato la sconfitta nemmeno quando era inevitabile, ma si è dovuta arrendere, alla quarta partita in otto giorni. 77-69 il risultato finale.
IL PRIMO QUARTO – Questa volta l’Olimpia parte bene sui due lati del campo, usa la sua tenuta difensiva per generare canestri in contropiede. Stefano Tonut completa un gioco da tre punti e, su una palla rubata da Melli, Thomas appoggia il pallone dl 14-6 che obbliga Coach De Raffaele al primo time-out. Il vantaggio di Milano tocca i 10 punti con il sesto punto di Thomas vicino a canestro, poi la Reyer con gli ingressi di Spissu e Bramos sale di tono e con un 9-2 rientra a meno tre. L’Olimpia soffre per le sei palle perse del periodo, ma domina a rimbalzo offensivo e conserva comunque cinque punti di margine, 21-16.
IL SECONDO QUARTO – La Reyer è più aggressiva in attacco, nell’attaccare l’area e i rimbalzi. Con Brooks da sotto e Granger dalla media segna due volte di fila e si riporta a meno uno, con 7:17 da giocare e il time-out di Coach Messina. Venezia segna 16 punti in cinque minuti, trascinata dalla classe di Jayson Granger e dal talento di Allerik Freeman. Il vantaggio della Reyer raggiunge i cinque punti, poi Milano riparte con la difesa e le iniziative di Kevin Pangos. Piazza un parziale di 6-0 e torna avanti sul 32-31. Qui la partita diventa un botta e risposta. Baron, aggredito sul perimetro, si guadagna qualche punto in penetrazione, la reyer ha 20 punti collettivi di Freeman e Granger e finisce il tempo avanti 37-36.
IL TERZO QUARTO – Il secondo tempo comincia con la superiorità degli attacchi sulle difese. Con cinque punti di Davies, l’Olimpia torna a condurre, ma il terzo fallo di Pangos scompagina la rotazione. La Reyer entra in ritmo al tiro. Granger segna due volte da tre, poi lo stesso fanno Tessitori e Willis scavando improvvisamente un solco di sette punti tra le due squadre. Quando anche Spissu produce cinque punti di fila, inclusa la quinta tripla di squadra, il deficit s’ingrossa fino a toccare i 10 punti. L’Olimpia riparte con una tripla frontale di Tonut, poi due tiri liberi di Hall, ricucendo a meno cinque. Però non dura: l’attacco si ferma, Jeff Brooks fa 1/2 dalla lunetta, poi completa un gioco da tre punti e restituisce a Venezia nove punti di margine. L’ultimo guizzo è di Baron e chiude il terzo quarto sul 60-54 Reyer.
IL QUARTO QUARTO – L’Olimpia si riavvicina fino a quattro punti all’inizio del periodo, ma non riesce ad arginare la precisione di Venezia nel tiro da fuori. Brooks prima, Spissu dopo allungano in modo definitivo. Tonut arresta l’emorragia, ma un gioco da tre sulla sirena di Watt scava il più 12. Milano secondo costume la gioca fino in fondo, ma senza grande lucidità, solo con tanto orgoglio. Una tripla dall’angolo di Melli l’ha riportata fino a meno sei, ma troppo tardi. Alla fine è 77-69.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Venezia: “Credo si debba fare i complimenti alla Reyer, ha giocato con maggiore attenzione, mentre per quanto riguarda noi la verità è che, alla quarta gara in otto giorni, non ne avevamo più. Abbiamo avuto troppe individualità sotto tono, anche se tutti hanno provato a sbattersi, ma sneza lucidità. Non riesco a pensare ad altro, se non al peso di una settimana con quattro gare in più rimbalzando da una parte all’altra d’Europa. Penso sia giusto fare i complimenti alla Reyer, che con il passare dei minuti ha trovato le soluzioni giuste”.
Su Devon Hall: “Sta facendo un lavoro che non è il suo, lui può fare il playmaker per cinque o sei minuti, ma se deve farlo per 15 minuti, per 18 minuti, finisce per dedicarsi ad altre cose e in attacco fatica. E’ un giocatore che dà il meglio da 2 o da 3, ma in questo momento senza Naz Mitrou-Long e anche senza Tommaso Baldasso, la situazione è questa”.
Su Shavon Shields: “Il mercato ovviamente lo guardiamo come facciamo sempre, come fanno tutte le squadre di EuroLeague, ma Shields anche a quel livello è una star, sostituire lui è impossibile. Dovremmo vedere cosa propone il mercato e fare valutazioni semmai su cosa possiamo aggiungere di ciò che non abbiamo senza di lui, sapendo che non potremmo avere tutto, perché lui è uno che fa canestro e difende, fa tante cose. Per il momento, guardiamo a come si evolve la situazione, alle valutazioni che verranno fatte tra 6-8 settimane”.