L’Olimpia parte ancora ad handicap, la rimette in piedi, schizza avanti, controlla l’inerzia, ma non basta perché le percentuali di tiro sono orrende – purtroppo ancora peggio che in gara 1 e 2 nonostante i tentativi di giocare con quattro esterni e il reintro, sia pure per un numero ridotto di minuti di Nemanja Nedovic – e nel momento in cui cala l’efficacia della difesa è inevitabile subire, andare sotto e non riemergere in più in un quarto periodo offensivamente terribile. Adesso l’Olimpia è in un buco. Deve vincere venerdì per ritornare a Milano per gara 5 e non sarà facile perché il clima ad Avellino sarebbe eufemistico definirlo caldo. Il finale è 69-62
IL PRIMO TEMPO – Avellino presenta Demetris Nichols, ma soprattutto riesce ad arrivare al ferro troppo facilmente nei primi sette minuti. L’Olimpia è contratta in attacco, Jerrells trova una tripla ma è l’unico bagliore. Avellino scatta 10-3 e obbliga Coach Pianigiani a spendere subito il primo time-out. Il disavanzo raggiunge gli 11 punti prima che Tarczewski risponda schiacciando un assist di Cinciarini. Poco dopo sono 14 sul 21-7. Cinciarini usa i blocchi di Tarczewski per mettere due triple frontali consecutive e ricucire a meno otto. Poi Brooks con un gioco da tre a meno cinque. L’Olimpia chiude il quarto con un parziale di 11-0 e risale chiudendolo sotto 21-18. Una tripla di Filloy restituisce ad Avellino sei punti di margine all’inizio del secondo periodo. L’Olimpia perde continuità in attacco, Pianigiani sposta Micov da numero 4, ma senza segnare (6/19 da due, 11/37 totale nel primo tempo) il deficit rimbalza di nuovo a 12 punti sul 35-23 (break interrotto dalla seconda tripla di Jerrells). Alla fine del primo tempo è 39-29 Avellino con un canestro di rapina di Filloy sulla sirena.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte con qualche sofferenza in difesa, ma mette due triple con Cinciarini e Micov, rientrando a meno sei. Un floater di Nedovic e una rubata con contropiede completato di Micov riducono il gap a due punti. Minuti di grande difesa significano impattare la gara dopo sei minuti e 20 del terzo quarto con un’entrata di Nedovic. Udanoh da sotto risponde per Avellino dopo il time-out di Coach Maffezzoli. Tarczewski dopo una correzione su un tiro di Nedovic, dalla linea sigla il primo vantaggio Olimpia, 50-49 alla fine del terzo. Nunnally con un fade-away tocca i tre punti di margine per Milano, poi Jerrells i quattro, in una gara diventata nervosissima. Filloy la impatta con cinque punti consecutivi e Harper sorpassa ancora a metà del quarto, quando l’Olimpia torna confusionaria in attacco. Una tripla di Harper e un libero di Campogrande spingono l’Olimpia a meno sei. Una mancata chiamata su Nedovic con protesta genera un fallo tecnico e qui Milano affonda, perde 69-62. Venerdì l’ultima chiamata, ma adesso non si può più sbagliare.
Coach Simone Pianigiani ha commentato gara 3: “Abbiamo commesso errori tecnici enormi per poter vincere una partita di playoff fuori casa. Gli errori iniziali potevano starci, qualcuno eccessivo, ma poi l’abbiamo rimessa in piedi e nel finale siamo tornati a commettere gli stessi errori. Ci siamo innervositi nella tonnara del secondo periodo prendendo tiri dopo due passaggi perché erano tiri che i miei giocatori normalmente mettono, ma non stasera. Nel secondo tempo eravamo tornati con la partita in mano, abbiamo poi fatto due iniziative difensive sbagliate in una partita che dietro però abbiamo giocato bene. Gli errori offensivi sono stati gravi, ad esempio su due antisportivi ovvero quattro tiri liberi e due possessi abbiamo prodotto appena due punti. Dovevamo dare la spallata invece siamo tornati a sbagliare. La mia sensazione è che dopo una stagione dominata, trovandosi senza alcuni punti di riferimento, i miei si siano innervositi. Ma ora siamo spalle al muro, abbiamo giocatori esperti e conosciamo la situazione quindi infortuni o no – Brooks alla fine zoppicava, da tempo gioca con problemi, Nedovic vedremo se ce la farà a giocare ancora – ci inventeremo qualcosa per giocare una gara 4 con tutto quello che abbiamo”.