“Quando Carlo Maria Martini lasciò Milano volle fare un grande discorso, lasciando alla città dei criteri di ricomprensione del senso della solidarietà del futuro, con le sue paure, i suoi limiti e le sue speranze. Tra questi segni c’è proprio la Casa della Carità”.
Lo ha detto oggi don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, durante il convegno ‘Carlo Maria Martini, un vescovo e la sua città’ all’Università Cattolica del Sacro Cuore, svoltosi in occasione del decennale della morte dell’ex vescovo di Milano.
“La Casa della Carità doveva essere un luogo di cura degli ‘sprovveduti’, come li chiamava lui”, ha proseguito don Colmegna, molto legato alla figura e all’insegnamento del cardinal Martini. “Un luogo dove ci fosse una carità ospitale, una sapienza della carità che potesse segnare il cammino di questa città, partendo dal Vangelo”. Don Colmegna ha anche sottolineato come questa visione della carità ha segnato “un legame fortissimo con Martini, che ci ha accompagnato e ci accompagna ancora”.(MiaNews)