“C’è sempre chi vuole fare polemica, lasciamo le polemiche al loro destino”. Così il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, a margine alla deposizione delle corone alla lapide della Medaglia d’oro a Palazzo Marino. ha risposto, a margine della deposizione delle corone alla lapide della Medaglia d’oro a Palazzo Marino, a chi gli domandava di commentare le affermazioni del presidente di Anpi Milano Primo Minelli sul fatto che nel governo qualcuno faccia fatica a definirsi antifascista.
Valditara, rispondendo a che giornata si aspetti ha concluso: “Una giornata di unità, di festa, di gioia anche perché quando si celebra il ritorno della libertà e della democrazia bisogna tutto insieme gioire senza fare polemiche. È il modo migliore per festeggiare una giornata importante per la nostra Repubblica”.
“Che ci siano diversità di opinione mi pare nelle cose: la presenza sia della Brigata ebraica che noi abbiamo voluto perché fa parte della resistenza ci sarà, ci sarà la presenza palestinese, ma non credo ci saranno scontri”. Lo ha detto il presidente di Anpi Milano Primo Minelli, a margine della cerimonia di deposizione delle corone alla lapide della Medaglia d’oro a Palazzo Marino, in merito alla manifestazione di oggi per il 25 aprile. Presenti anche il sindaco Giuseppe Sala, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli e l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gaincluca Comazzi.
“Mi aspetto un grande 25 aprile, partecipato – ha continuato Minelli – I nostri segnali dicono che sarà molto partecipato, una manifestazione che sarà unitaria e che sarà pacifica e che la manifestazione di oggi supererà tutte le polemiche preparatorie che ci sono state. Il nostro slogan principale come ho sempre detto è ‘Viva la Repubblica antifascista’. Ovviamente è una festa ma con il clima generale si fa fatica a immaginare una festa, quindi lo striscione che abbiamo preparato ‘Ovunque cessate il fuoco’ è uno striscione che tenta di dare una risposta di pace a un problema di guerra che è aperto. Alla fine la Resistenza è stata guerra alla guerra, quindi già di per sé la lotta di liberazione è stata lotta contro guerra, quindi a maggior ragione nel 2024”.
Sulla presenza di Antonio Scurati alla manifestazione di oggi, “al corteo ci sarà – ha risposto Minelli – stiamo valutando con il sindaco l’opportunità e la disponibilità di farlo venire sul palco. Lo diremo all’ultimo momento”.
Infine, sulla politicizzazione del 25 aprile, Minelli ha concluso: “Di norma, il 25 aprile ha sempre avuto questa caratteristica. Che la politica si interessi al 25 aprile è una buona cosa, l’importante è che venga riconosciuto il valore del 25 aprile cosa che purtroppo non vedo e non sento, molti ministri non riconoscono tutt’ora nel 25 aprile, sento dire che il 25 aprile è divisivo. Siamo nel 2024, divisivo da che? Non si capisce. Tenendo conto che la resistenza l’hanno fatta tutte le forze politiche, la Costituzione l’hanno votata tutti tranne il Movimento sociale”.
“Oggi celebriamo la festa di Liberazione, un giorno per parlare di libertà di tutti e non contro qualcuno”. Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, senatore della Lega, a margine del 79esimo Anniversario della Liberazione presso la Lapide della Medaglia d’Oro al valor Militare alla città di Milano. “Questa giornata esprime la necessità di ricordare un fatto storico, sancito dalla stesura della Costituzione italiana che ha permesso il percorso democratico degli ultimi 80 anni della nostra storia”, ha aggiunto.
“Non è tanto il fatto di dichiararsi antifascisti, ma di esserlo. Secondo me è diventata troppo una semplificazione quella di dichiararsi antifascisti, bisogna fare anche di più visto il momento delicato”. Lo ha affermato il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di deposizione delle corone al Sacrario dei Caduti.
Nel giorno della Festa della Liberazione, il sindaco ha continuato: “Dichiararsi – antifascista – è facile ma se vuoi essere antifascista non devi frequentare ed essere vicino in Europa a persone e sistemi che invece al fascismo sono eccome vicini”.
Sulla presenza del ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini questa mattina alla cerimonia, “dico che va bene – ha concluso Sala – perché alla fine è chiaro che ogni momento deve essere il più partecipato possibile quindi ci mancherebbe altro”.
Sono già decine le bandiere palestinesi comparse in piazza Duomo per il presidio dei Giovani Palestinesi, a cui aderiscono anche sindacati di base e movimenti antagonisti, per sottrarsi al “corteo istituzionale”, che partirà alle ore 14 da via Palestro, e affermare la propria solidarietà con la “lotta palestinese” giudicando, come spiegavano in un comunicato, “inaccettabile la presenza e la centralità che le forze sioniste ed i loro sostenitori, PD in primis, avranno nel corteo del 25”. “Condividiamo la scelta di non partecipare al corteo istituzionale – la posizione del sindacato USB -, soprattutto dopo i reiterati tentativi da parte del comitato organizzatore di marginalizzare la questione palestinese ed il genocidio in corso a Gaza, attraverso scelte organizzative e politiche inadeguate alla gravissima situazione”.
“Per me è sempre lo stesso il 25 aprile bisogna sempre essere in piazza per difendere la libertà che ci hanno regalato i partigiani e gli antifascisti. La destra italiana che ha origine dal Movimento sociale italiano non ha mai risolto fino in fondo i propri conti il fascismo” ma “io non penso che chi governa questo Paese, e in generale chi è di destra, siano fascisti ma che abbiano in mente pezzi di distorsione della democrazia liberale”. Così Emanuele Fiano, ex deputato Pd, esponente della Comunità ebraica di Milano di cui è stato presidente. “Io – ha aggiunto – non sono per uno sconsiderato uso della parola fascismo. Bisogna stare attenti all’uso delle parole. Il fascismo è stata una dittatura”.(MiaNews)