Homina Comunicazione e Relazioni Pubbliche si è aggiudicata la gara per la gestione della campagna di comunicazione del Bilancio Partecipativo del Comune di Bologna, la cui fase di voto si aprirà il 16 novembre, dopo alcuni mesi di stop forzato a causa dell’emergenza sanitaria.
Obiettivo della campagna – che ha già raccolto negli anni passati risultati soddisfacenti, con oltre 30.000 voti espressi nelle ultime due edizioni – sarà quello di consolidare la conoscenza di questo strumento di partecipazione tra i cittadini e di incrementare il numero di votanti, con una attenzione specifica per la fascia di popolazione under 25.
La strategia di comunicazione proposta da Homina è quasi interamente online, attraverso un media mix fortemente improntato sulla web advertising – a cui è affidato il compito di coinvolgere il target in modo trasversale alle diverse fasce di età – e su una social media campaign multi-target. La campagna social, in particolare, sarà suddivisa in sotto-campagne parallele, con una scelta di canali diversa in relazione al target e una copy strategy dedicata per gli under 25, per raggiungere i quali ci affiderà a Instagram come main medium. Forte attenzione sarà data anche alla componente video, con la produzione di un video informational (in versione da 20″ e 10″) destinato sia al web che alle televisioni locali, per raggiungere anche quella fascia di pubblico con minore dimestichezza con gli strumenti online.
“È per noi motivo di soddisfazione essere stati scelti dal Comune di Bologna per promuovere il Bilancio Partecipativo – commenta Omer Pignatti, amministratore delegato di Homina – La sfida più grande sarà quella di stimolare l’engagement del pubblico under 25, certamente facile da raggiungere online, ma più difficile da coinvolgere attivamente nella vita partecipativa. Mobilitare le giovani generazioni, del resto, è anche tra gli obiettivi che si è data la Comunità Europea attraverso la Youth Policy Strategy. Lo faremo con una campagna integrata, che punterà sul web e sui social senza dimenticare canali più tradizionali come la carta stampata, la radio e la tv, ma anche cartellonistica e affissioni, per informare e consentire a tutti la partecipazione attiva anche in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo“.