Con 28 voti favorevoli e 12 contrari il Consiglio comunale nella seduta di oggi ha approvato il Piano Aria e Clima, il documento finalizzato a ridurre l’inquinamento atmosferico e a rispondere all’emergenza climatica. Il provvedimento era stato presentato all’Aula il 10 gennaio scorso dall’assessore all’Ambiente e Verde Elena Grandi e inizialmente accompagnato da più di 800 emendamenti, alcuni discussi e votati dall’Assemblea, la maggior parte decaduti per effetto di accordi tra la maggioranza e l’opposizione nel corso della trattazione. Tra gli obiettivi principali del Piano Aria Clima quello di ridurre le emissioni di Co2 del 45 per cento entro il 2030, in vista di una città carbon neutral nel 2050, secondo i parametri fissati dall’Unione Europea e quello raggiungere, nel 2028, la quota 75 per cento di rifiuti riciclati. Il Piano mira a trasformare Milano in una città senza auto e interamente ciclopedonale entro il 2050, ad allargare l’area B e a istituire una zona a zero emissioni. E prima ancora, entro il 2026, il Piano Aria prevede di estendere le zone 30 all’ora in tutta la città.
L’assessore Grandi ha specificato che “alcune delle azioni del Piano sono già in corso d’opera”.
Mentre il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi ha definito il piano aria clima come “un enorme ma inutile comunicato stampa. Mentre avevamo la possibilità di passare alla storia”. Secondo il capogruppo della Lega Alessandro Verri, invece, “il Piano Aria Clima non affronta i problemi di tutti i cittadini. Noi abbiamo invece l’obbligo di aiutare in maniera seria le famiglie che sono in difficoltà”.
Il piano – ricorda l’amministrazione in una nota – è diviso in cinque ambiti – Salute, Connessione e accessibilità, Energia, Adattamento ai cambiamenti climatici, Consapevolezza – e per ciascun ambito vengono pianificate azioni volte a migliorare la qualità della vita in città: dall’abbattimento delle emissioni inquinanti al raggiungimento della neutralità carbonica, passando per il contenimento dei rischi legati al cambiamento climatico, la valorizzazione dell’economia circolare e sostenibile sino all’adozione di stili di vita consapevoli e responsabili. Azioni sistemiche e sinergiche rivolte a tutti i cittadini con una particolare attenzione a chi è più fragile per età, situazione socio-economica e stato di salute.
“Grazie all’approvazione definitiva del PAC da parte del Consiglio comunale – commenta l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi – ora l’Amministrazione, gli operatori economici e sociali, i cittadini e le cittadine hanno a disposizione uno strumento fondamentale per pianificare, indirizzare e attuare un modello di sviluppo urbano sempre più resiliente e verde, che porti Milano a essere una città carbon neutral nel 2050 così come indicato dalle direttive europee e a rispettare i limiti dei livelli di inquinanti che l’OMS ha da qualche mese reso più stringenti. Si tratta quindi di azioni non più procrastinabili. Azioni richieste con forza anche dalla cittadinanza che ha contribuito in maniera sostanziale alla messa a punto del documento”.
“Nel PAC – prosegue l’assessora – sono indicate, e sottoposte a verifiche temporali, le azioni e gli interventi che dovranno vedere attuazione in vista di una città sempre più sostenibile, verde, accogliente, inclusiva. Azioni che andranno ad incidere positivamente anche sui regolamenti e sui piani della mobilità e di governo del territorio. Il piano, unitamente alle risorse di cui potremo disporre attraverso i finanziamenti del PNRR, sarà lo strumento con cui Milano potrà vincere la grande sfida che abbiamo di fronte, quella di fare della nostra città un modello per la transizione ecologica”. Tra gli interventi più rilevanti introdotti dall’applicazione dal PAC c’è la graduale creazione di una città ciclo-pedonale, una città a 30 km all’ora, in linea con la visione di una città carbon neutral capace di contrastare i cambiamenti climatici, che limiti in maniera sostanziale il traffico veicolare. In quest’ottica, a partire da ottobre 2022 e in sintonia con quanto già previsto dalle limitazioni di Area B, verranno gradualmente esclusi dall’accesso in città i veicoli considerati più inquinanti, a cominciare dai diesel Euro 5. Per favorire la graduale riduzione dell’emissione di CO2 sino al 45% entro il 2030 viene, inoltre, dato avvio alla riqualificazione energetica degli edifici del patrimonio pubblico, a cominciare dal progetto pilota che prevede la graduale installazione di oltre 60mila mq di pannelli fotovoltaici pari a 10MW a copertura dei consumi energetici dell’Amministrazione in scuole, case popolari e uffici pubblici. Sempre in tema di risparmio energetico fondamentale sarà anche il sostegno alle azioni di manutenzione e controllo degli impianti termici privati sulla scia di quanto già posto in essere con il “bando caldaie” rivolto alle famiglie milanesi. Il contrasto ai cambiamenti climatici e il contenimento dell’innalzamento delle temperature urbane verranno attuati anche attraverso la riduzione del fenomeno delle isole di calore, attraverso la depavimentazione dei suoli, la tutela e la valorizzazione degli spazi verdi. Le linee guida previste dal PAC prevedono il costante incremento del verde urbano; per questo verranno implementati progetti già in essere come ForestaMI che, ad oggi, ha messo a dimora oltre 280mila alberi su tutto il territorio metropolitano, oltre a sostenere la realizzazione di tetti e pareti verdi in città. Valorizzato e connesso anche il sistema dei parchi e dei giardini con il loro patrimonio di biodiversità. Previsto anche un impegno maggiore nelle azioni di depavimentazione di aree oggi adibite a parcheggio, quali ad esempio i parterre alberati dei viali cittadini, che dovranno diventare spazi verdi e fruibili, in grado di favorire il raffrescamento della città e l’assorbimento delle acque piovane sulla scia di quanto sta avvenendo con la riqualificazione di via Pacini o grazie al progetto School Oasis che prevede la rigenerazione degli spazi esterni delle scuole e la creazione di aree verdi attrezzate in grado di accogliere studenti e residenti dopo gli orari di lezione, coinvolgendo almeno una scuola per ogni municipio entro il 2030. Per le aree sensibili, limitrofe a scuole e ospedali, si dovrà privilegiare fin dal prossimo anno la realizzazione di aree che consentano l’accesso privilegiato a pedoni, bici e monopattini sino a divenire vere e proprie ‘Zone 30’; nel contempo verranno create ampie zone a traffico limitato in ogni quartiere. Grazie alla collaborazione attiva con i municipi, le associazioni, i comitati di quartiere e i gruppi di cittadini e city users, verranno poste in essere anche azioni di comunicazione integrata e di buone pratiche locali volte a informare e sensibilizzare sugli effetti del cambiamento climatico e sulla necessità dell’attuazione di stili di vita e di consumo sempre più sostenibili e coerenti con la tutela dell’ambiente e delle risorse della città nel segno dell’economia circolare.(MiaNews9