Il letto nei secoli ha sempre somigliato a se stesso. Il bagno invece esprime un concetto alquanto dinamico. E ora a ispirare nuovi cambiamenti è la tecnologia.
Da diversi anni, il design non studia più solo prodotti, ma soprattutto nuove soluzioni hi- tech e tale approccio riguarda oggi anche la stanza più discreta della nostra casa.
Ne parla Christian Ludovici, 46 anni, laurea in Industrial Design all’ISIA di Roma e docente all’Accademia Italiana Arte Moda Design nella sede della Capitale, dove guida tra l’altro i gruppi di studio focalizzati sulla ricerca per Forma Aquae.
“Per fare un esempio – spiega -, al designer oggi si chiede come trasferire dati tramite luce led. E la riposta potrebbe essere magari una chiavi di luce: molto pratica perché non clonabile. In bagno, forme smart possono risolvere problemi di movimento e sicurezzza per i disabili e gli anziani o favorire il risparmio di acqua“.
Nonostante Ludovici sia specializzato in product design, attualmente ha portato il nuovo approccio informatico anche nei suoi corsi universitari: “Si tratta di una metodologia di ricerca atta a proporre concept di servizi più che a realizzare oggetti, per essere in grado poi sul mercato di rispondere alle nuove istanze sociali“.
E i progetti in corso per Forma Aquae?
“Ci stanno lavorando studenti delle due sedi, Firenze e Roma; i progetti selezionati dall’azienda milanese di arredo bagno, specializzata nel colore, sono una decina, tutti molto interessanti. Lusso e ottimizzazione dello spazio sono due forti tendenze dell’abitare e la sfida è conciliarle. Pensiamo, per esempio, a un letto che diventa vasca idromassaggio o a una vasca lavabo che si sviluppa in verticale“.