Sono 95 le persone indagate a vario titolo per una lunga serie di reati contro la pubblica amministrazione e per associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla corruzione, nell’inchiesta della DDA di Milano che vede coinvolti, oltre a politici lombardi, anche imprenditori del settore smaltimento rifiuti e bonifiche ambientali.
Nonostante le numerose indagini e le condanne degli anni scorsi, nella classe dirigente lombarda continuano ad essere diffusi ed articolati i meccanismi criminali che piegano la gestione della cosa pubblica ad interessi privati e all’arricchimento personale. Ancora una volta il settore ambientale e in particolare la gestione dei rifiuti risulta essere un terreno su cui prosperano gli affari malavitosi.
“Il quadro che emerge è molto grave e preoccupante. L’inchiesta ci racconta di un sistema di controllo soprattutto degli appalti che lascia sconcertati e che coinvolge anche soggetti insospettabili. – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. In particolare nella provincia di Varese si smaschera un sistema che per troppo tempo ha penalizzato la buona gestione di servizi importanti per l’intera provincia. È indispensabile ora aumentare gli sforzi per prevenire e contrastare il fenomeno a tutti i livelli. Devono essere messe in campo maggiori risorse per svolgere indagini e realizzare attività di prevenzione, bisogna permettere agli organi e ai sistemi di controllo di operare al meglio e rendere più veloce ed efficiente il nostro sistema giudiziario”.