Il Comune di Milano, insieme ad altri 15 comuni italiani, aderisce al progetto “LGNetEA – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate” al fine di affrontare e risolvere i fenomeni emergenziali originati dalla presenza, sul territorio nazionale, di migranti non integrati da un punto di vista abitativo, lavorativo e sociale. In maniera strategica, co-finanziano il progetto l’Unione Europea, il Ministero dell’Interno (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione) e ANCI (sistema dei Comuni italiani), Cittalia e ANCIComunicare, uniti per ridefinire un modello innovativo che valorizzi la centralità del welfare e favorisca una rete di sistemi su scala nazionale e locale. Tre gli ambiti di azione del progetto: reperimento e predisposizione di abitazioni o dimore temporanee; attuazione di interventi psico-socio-legali; realizzazione di progetti di impegno civico (civic engagement).
Tra le varie azioni del progetto LGNetEA del Comune di Milano, spicca la promozione di percorsi di cittadinanza attiva e di impegno civile attraverso l’iniziativa già denominata “Bella Milano”, con il coinvolgimento dei migranti in squadre per la pulizia e la manutenzione urbana, l’accoglienza e azioni necessarie per garantire l’interesse del minore attraverso il Centro Servizi MSNA di via Aldini, e ancora un’organizzazione integrata dei punti unici d’accesso (One Stop Shop) per l’assistenza emergenziale, favorendo un rapido percorso di presa in carico, che dalla strada, attraverso lo sportello, porti ad un’efficace diramazione dei servizi con il Centro Sammartini.
“LGNetEA è stato un progetto molto importante che ci ha permesso di mettere a sistema, in rete, una serie di servizi già in atto nella nostra città e aggiungere nuove attività. Per esempio – afferma Lamberto Bertolè, Assessore Welfare e Salute del Comune Di Milano – abbiamo rinforzato le equipe multidisciplinari, oltre ad aver acquisito diverse professionalità (psicologi, educatori, mediatori linguistici) che vanno nei quartieri a incontrare i migranti, agganciarli e condurli nei nostri servizi, così da attuare delle risposte di welfare. L’ottica è l’incontro per strada, ma anche il One Stop Shop, un centro creato in via Sammartini, dove stiamo coordinando attività rivolte a persone a rischio e migranti, dando un orientamento rispetto alle risposte che ci sono sul territorio”.
Un altro progetto messo in atto è quello per i minori stranieri non accompagnati. “Negli ultimi anni il flusso è aumentato – spiega Bertolè – e in via Aldini c’è un centro MSNA di accoglienza integrato ad un servizio di filtro per collocare i beneficiari in diversi posti. Come attività collaterale c’è l’impegno civile con il progetto ‘Bella Milano’ che consente a delle squadre, coordinate da due tirocinanti e volontari, di prendersi cura della città, con percorsi di formazione e operatori sul campo, per dimostrare ai milanesi che le persone che arrivano vogliono dare una mano e rendersi utili“.
Su come il progetto LGNetEA integrato ad altre attività presenti è stato recepito dal territorio di Milano, l’Assessore sottolinea: “Milano è un territorio molto complesso e non tutti sono consapevoli delle fonti che fanno nascere i progetti. Noi stiamo cercando di raccontare che il nostro obiettivo è provare a mettere in rete e fare sistema. La città ha una tradizione di terzo settore, bisogna superare la frammentazione. L’obiettivo è rendere efficaci le energie attivate da questo sistema”. Infatti alcuni servizi attivati grazie al progetto LGNetEA proseguiranno anche dopo la fine del finanziamento. “Nei nostri sistemi di welfare recenti, il problema è basarsi su finanziamenti per sperimentazioni che poi finiscono al termine delle risorse – lamenta Bertolè – Noi intendiamo fare una cosa diversa: sperimentare e provare nuove strade. Quando le risposte funzionano devono diventare parte della programmazione dei nostri servizi. I progetti citati sono tutti messi a sistema, abbiamo bisogno di dare accoglienza di qualità, così come vogliamo che cresca ‘Bella Milano’ e che le squadre presenti in città si moltiplichino“.
Il progetto LGNetEA, che coinvolge 16 comuni italiani, Bologna, Bolzano, Caserta, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Taranto, Torino, Trieste insieme ad ANCI Liguria, Azienda Servizi Sociali di Bolzano e Azienda Comunale per la Tutela Ambientale di Potenza, è co-finanziato dall’Unione Europea con la linea di finanziamento delle Misure Emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), direttamente gestita dalla Commissione Europea ha l’obiettivo specifico “di prendersi cura delle persone per prendersi cura delle città”.