Non può che “sottolinearsi” la “vigliaccheria” del chirurgo che, “dopo aver visionato l’esito del primo e poi del secondo referto istologico”, non aveva avuto “il coraggio di riferire all’ignara paziente” che lei “non aveva mai sofferto di un carcinoma gastrico o di altre patologie tumorali”.
Lo scrive il giudice di Monza Angela Colella nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso ottobre ha condannato a 2 anni il medico Valerio Ceriani della MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano), che nel 2016 asportò lo stomaco “per errore” ad una 53enne, dopo una “diagnosi di tumore maligno” che si era rivelata “totalmente sbagliata”.
La donna, che fece denuncia dando il là all’inchiesta del pm Alessandro Pepè, era parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Cioppa. Il Tribunale ha evidenziato la “estrema gravità del danno” causato alla donna, che in realtà soffriva di un’ulcera gastrica, con quell’operazione decisa dal chirurgo.
In più, quando “il marito della donna gli aveva chiesto un colloquio, dopo essersi reso conto di come stessero realmente le cose” Ceriani, scrive il giudice, “si era di fatto preso gioco di lui”. Il medico è stato condannato per lesioni colpose gravissime, con interdizione all’esercizio della professione per due anni. E a versare, in solido con il responsabile civile Multimedica, una provvisionale di 300 mila euro alla donna e di 20 mila euro al marito. (ANSA).