Le lavoratrici e i lavoratori del Comparto e della Dirigenza dipendenti da ATS Milano hanno proclamato, in data 4/2/2022, lo stato di agitazione.
I sindacati, compatti, lo hanno proposto ad una assemblea che ha riunito circa 600 lavoratrici e lavoratori i quali hanno aderito pressoché unanimi alla proposta.
Nei due anni di pandemia la Direzione ha messo in atto, sistematicamente, condotte che costituiscono altrettante violazioni dei CCNL vigenti e degli accordi integrativi aziendali in materia di relazioni sindacali e che sono idonee a creare impedimenti all’ottimale svolgimento delle attività sindacali.
Le pessime relazioni sindacali hanno generato pessimi modelli di organizzazione del lavoro e pessimi regolamenti aziendali, assunti unilateralmente, contro la volontà di RSU e OO.SS..
I modelli di organizzazione del lavoro e i regolamenti aziendali unilaterali ed inappropriati in materia di contact-tracing, smart–working e orario di lavoro hanno impattato negativamente sull’efficacia dei servizi rivolti alla cittadinanza e sulle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, acuendo uno stato di malessere già molto preoccupante.
Il rischio è che la demotivazione dei professionisti alle dipendenze di ATS Milano comporti un progressivo decremento degli standard delle prestazioni e dei servizi che costituiscono oggetto di diritti fondamentali dei cittadini.
RSU e OO.SS. chiedono di ripristinare relazioni sindacali corrette al fine di conseguire una revisione condivisa dei modelli di organizzazione del lavoro e dei regolamenti aziendali unilaterali e inappropriati e di garantire, di conseguenza, i diritti fondamentali del cittadino.