Cerco lavoro come babysitter a Milano. Quante volte abbiamo visto questo tipo di annunci sui foglietti appesi dal panettiere o anche sui lampioni della luce. Ancora i vecchi metodi funzionano? Diciamo ancora perché in effetti ormai è il web a spopolare come mezzo per cercare un lavoro, oggi più che mai. Sono tantissimi i siti che pubblicano gli annunci di lavoro, o in maniera generica, dividendo le varie proposte per categoria, oppure specializzandosi in un determinato comparto.
Per chi cerca lavoro come babysitter, ad esempio, esistono diverse piattaforme che mettono in contatto genitori e aspiranti Mary Poppins. Nella maggior parte dei casi la registrazione è gratuita. Le babysitter possono caricare la foto, il cv, specificare le esperienze pregresse, raccontare le loro peculiarità e inserire dei filtri per comunicare le fasce orarie di disponibilità o la tipologia di compiti su cui preferirebbe concentrarsi (aiuto compiti, accompagnamento alle attività extrascolastiche…).
In poco tempo è possibile crearsi una vetrina che potrebbe attirare l’attenzione di una famiglia che può attivarsi quindi per contattare la babysitter per il tradizionale servizio a domicilio, ma anche per arruolare una babysitter ‘a distanza’ che intrattenga i bambini tramite tablet o pc.
L’aspetto peculiare e a molti non noto è che questi siti non sono agenzie di lavoro. Pertanto non c’è una conoscenza diretta con i candidati a cui, ad esempio, si è fatto un primo colloquio selettivo. I numeri sono troppo importanti per avere questo tipo di rapporto. Si parla in alcuni casi di oltre 600mila registrati tra genitori e babysitter. La piattaforma vuole semplicemente sostituirsi al vecchio foglietto, essere uno strumento di contatto immediato e rapido, attraverso cui identificare un certo numero di candidati interessanti.
All’obiezione che, in questo modo, non venga fornita alcuna garanzia, i siti specializzati rispondono che il consiglio è che sia il genitore a fare una selezione accurata, anche in base ai suoi bisogni.