Bando Regionale per reinserimento sociale donne vittime di violenza

Garantire autonomia economica alle donne vittime di maltrattamenti. L’obiettivo è consentire loro una concreta e definitiva fuoriuscita dalla violenza. Lo strumento sono progetti e interventi di reinserimento lavorativo e di formazione professionale finalizzato all’empowerment femminile.

Sono i contenuti dell’innovativo bando di Regione Lombardia che si apre lunedì prossimo, 15 luglio, e resterà aperto sino al 16 settembre.

UN MILIONE E MEZZO – A disposizione 1.500.000 per proposte progettuali che potranno essere presentate da soggetti del Terzo Settore che operando in rete con associazioni ed enti di formazione riconosciuti e potranno beneficiare sino a un massimo di 150.000 euro per progetto che abbia durata biennale.

UN OBIETTIVO DELLA REGIONE – “Dopo l’intervento per destinare immobili delle case ALER alle donne vittime di violenza per consentire loro l’avvio di un percorso di autonomia abitativa – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – mettiamo ora a regime un ulteriore e indispensabile tassello del percorso necessario per l’empowerment femminile previsto come obiettivo a livello internazionale, nazionale e regionale”.

RIMUOVERE GLI OSTACOLI – Grazie all’indispensabile collaborazione tra Centri Antiviolenza, Terzo Settore, operatori pubblici e servizi per l’impiego, enti di formazione professionale e Camere di Commercio, ha aggiunto l’assessore, “sono certa che potremo rimuovere ostacoli materiali e immateriali per una piena partecipazione di queste donne alla vita sociale ed economica delle nostre comunità”.

PRIORITÀ DEL PIANO QUADRIENNALE – Regione Lombardia ha adottato un Piano quadriennale regionale per le politiche di parità, prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne. Questo individua tra le priorità sostenere e rendere maggiormente efficaci i percorsi di empowerment. A tal fine prevede:

 

▪ Il rafforzamento della collaborazione con i servizi per l’impiego e gli enti di formazione professionale, il sistema imprenditoriale e le organizzazioni sindacali. L’obiettivo è favorire la realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo rivolti specificatamente alle donne vittime di violenza in tutte le sue forme, non solo domestica ma anche sul luogo di lavoro.

▪ La promozione e realizzazione di percorsi di orientamento e supporto (compresi quelli di counseling e coaching). Questi sono volti all’acquisizione dell’autostima e alla valorizzazione di potenzialità, talenti e competenze per favorire la ricerca attiva del lavoro da parte delle donne.

▪ Il consolidamento e la continuità dei servizi attuati finora in via sperimentale per l’inserimento lavorativo e il supporto abitativo. Fra questi, i servizi offerti dai centri antiviolenza, anche in collaborazione con gli altri enti della rete. (Lnews)