“Il Comune di Milano, con Città Metropolitana, promuoverà un incontro delle parti sociali (le associazioni dei piccoli proprietari e i sindacati) per aggiornare lo strumento del canone concordato, che consente ai proprietari di pagare la cedolare secca il 10% e la metà dell’Imu se affittano entro i massimali dell’accordo. L’obiettivo è avere un sistema semplice da leggere che divida in Milano e la sua Città Metropolitana in poche fasce e che per la prima volta individui una tariffa concordata anche per le stanze in affitto agli universitari”.
E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Marino al termine del tavolo sul tema del caro affitti e della residenzialità per studenti universitari a cui hanno preso parte il sindaco Giuseppe Sala, gli assessori Pierfrancesco Maran, Giancarlo Tancredi, Alessia Cappello, Anna Scavuzzo, insieme ai rettori degli Atenei milanesi e a rappresentanti delle organizzazioni studentesche (tra cui Ilaria lamara, la studentessa che ha lanciato la protesta in tenda davanti al Politecnico), e del sindacato Sunia. “Agli studenti – la nota – sarà garantito un prezzo massimo di affitto concordato, fissato dalle parti sociali; i proprietari vedranno un notevole risparmio sulla tassazione in cedolare secca che passerà dal 21% al 10% e il dimezzamento dell’Imu.
L’ adesione dei proprietari è libera quindi le parti sociali dovranno concordare una tariffa in grado di garantire il successo dell’iniziativa e una riduzione di spesa per gli studenti”.
Altri i punti emersi. “I partecipanti al tavolo chiedono al Governo un intervento immediato con una legge che normi il settore degli affitti brevi. Si tratta di una richiesta portata avanti da Milano e altre 13 città ad alta tensione abitativa”.
Sul Fondo sotegno affitti, si legge, “la tassazione agevolata in cedolare secca ha portato maggiori introiti per lo Stato.
Dal 2012 (1,1 miliardi di cui 250 milioni in Lombardia) al 2021 (3 miliardi di cui 650 milioni in Lombardia) si tratta di un aumento complessivo di oltre 2 miliardi. Se un miliardo fosse destinato a un fondo sostegno affitti nazionale si potrebbero supportare 420mila nuclei familiari e studenti con un contributo fino a 200 euro/mese.”
Altro capitolo le case pubbliche. “Il Comune di Milano ha appena lanciato il progetto “Case ai lavoratori” con cui punta ad assegnare 2mila case popolari sfitte a lavoratori che le ristruttureranno in cambio di un affitto agevolato.
Si richiede che il PNRR individui 300 milioni di euro per azzerare lo sfitto negli edifici pubblici di Aler, MM e altri enti e ridurre così la pressione abitativa”.
Infine, si legge nella nota, “la questione affitti è un tema nazionale che interessa numerose città ad alta tensione abitativa. I partecipanti al tavolo chiedono al governo di promuovere un tavolo nazionale dove coinvolgere enti locali, università, studenti e sindacati inquilini per decidere insieme le strategie da mettere in atto”.
“Innanzitutto ringrazio il sindaco Sala e l’assessore Maran per aver organizzato questo incontro con la finalità di risolvere un problema e non di puntare il dito e accusare gli altri senza guardarsi in casa. Cosa che non sempre succede tra gli esponenti del Pd che in questi giorni si sono occupati del tema casa. Solo lavorando insieme si possono affrontare positivamente tante questioni importanti”.Così l’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale Paolo Franco, che oggi ha partecipato a Palazzo Marino all’incontro con i rettori e i vertici del Comune per parlare del caro-affitti e delle difficoltà degli studenti fuorisede.
“Regione Lombardia – si legge nella nota in merito agli impegni presi – negli ultimi tre anni ha messo a disposizione circa 1.100 posti letto per chi studia a Milano, da affittare a un canone calmierato (in media di 350 euro al mese). Ha un pensionato studentesco nel quartiere Stadera con 110 posti alloggio (in gestione a un operatore economico), il Campus Martinitt per 439 posti letto (gestione Aler Milano – Università Statale) e lo studentato di via Attendolo Sforza – Ripamonti per 316 posti letto (in locazione all’Università Statale). A questi si aggiungono i 195 posti dello studentato diffuso: alloggi in vari edifici Aler gestiti mediante associazioni, cooperative ed enti. Inoltre ha dato il cofinanziamento regionale e il supporto alle università per la partecipazione ai bandi nazionali: nel 2020 ha cofinanziato con 3,5 milioni di euro 12 interventi per quasi 800 alloggi realizzati, nel 2022 altri con 3,5 milioni per 29 interventi per realizzare oltre 3000 posti alloggio (Istruttoria ministeriale in corso). A questo si aggiunge lo spazio su cui Regione ha investito un milione di euro e che sta per essere completato dal Politecnico che poi lo gestirà nel quartiere Mazzini in zona Corvetto. Proprio quest’ultimo immobile è un po’ il simbolo di un’anomalia, spiega l’assessore, “il Comune di Milano fa pagare ad Aler l’Imu non solo come se fosse un albergo, ma anche come se fosse già funzionante per una cifra che si aggira attorno ai 150mila euro l’anno, che potrebbero essere spesi in ulteriori aiuti agli studenti”.
“Pur non essendo la nostra mission principale, l’assessorato alla Casa e Aler Milano hanno messo in campo provvedimenti pratici, che hanno portato alla messa a disposizione di oltre mille alloggi per gli studenti e ai bandi per ottenerne altri”, dichiara Franco. “Siamo a disposizione per continuare questo lavoro insieme al Comune e alle Università, partendo, appunto, da una logica di condivisione e di collaborazione istituzionale. Ringrazio anche il Governo, da cui oggi arriva una importante risposta al problema del caro-affitti: sono stati sbloccati 660 milioni di euro per nuovi posti letto a livello nazionale”.
“Un confronto utile e positivo in cui sono stati evidenziati alcuni punti di larga condivisione”: così l’assessore alla casa Pierfrancesco Maran al termine dell’incontro in Comune sul caro affitti. Alla riunione oltre a Maran hanno partecipato tra gli altri il sindaco Giuseppe Sala, l’assessore regionale alla Casa Paolo Franco, i rettori delle università Statale Elio Franzini, Politecnico Donatella Sciuto, Bicocca Giovanna Iannantuoni, Bocconi Francesco Billari e Gianni Canova della Iulm e le sigle studentesche Udu, obiettivo studenti e Terna Sinistrorsa. Maran ha sottolineato che gli studenti fuori sede a Milano sono “25 Mila in più di dieci anni fa” e che a lungo termine le linee di intervento condivise sono ad esempio l’incremento degli studentati “andiamo verso più che un raddoppio” e il “recupero degli stabili pubblici sfitti”. Piú a breve termine invece il Comune lavorerà all’aggiornamento dei parametri per il canone concordato ora poco diffuso in città. Su questo, ha anticipato, ci sarà un tavolo con tutti i soggetti coinvolti la prossima settimana in Città Metropolitana.
Con il Governo e con le altre istituzioni invece il Comune, ha spiegato l’assessore, lavorerà sul fondo al sostegno affitti e per arrivare ad una legge per regolamentare gli affitti turistici che di fatto sono “diretti concorrenti” degli affitti agli studenti.
“Sono delle buone proposte sia per il breve che per il lungo termine, ma servirà l’aiuto del Governo quindi vogliamo la collaborazione con i vari livelli istituzionali”: così Ilaria Lamara la studentessa che i giorni scorsi ha avviato la protesta delle tende davanti al Politecnico al termine dell’incontro a Palazzo Marino sul caro affitti al quale ha partecipato con i rappresentanti delle sigle studentesche. “Ovviamente dobbiamo confrontarci con tutti gli altri studenti – ha precisato parlando in un punto stampa con a fianco tutti i rappresenti -. Io per ora soddisfatta delle proposte e spero che riuniremo presto il tavolo per metterle effettivamente in atto. È fondamentale l’aiuto di un livello più alto” e “quando ci sarà un confronto con il governo vogliamo essere assolutamente presenti”. (MiaNews)