Casa della Carità, il bilancio sociale

Sono 9.070 le persone aiutate e 474 ospitate, tra cui 83 profughi ucraini e afghani; 5.052 donne e uomini che hanno usufruito dei servizi diurni (centro di ascolto, docce e guardaroba, sportello legale) e 3.525 persone seguite sul territorio cittadino. Questi i dati principali che emergono dal Bilancio di sostenibilità 2022 della Casa della Carità, in chiaro sul sito: https://www.casadellacarita.org/bilancio-di-sostenibilita/
Dopo un 2021 segnato dalla graduale ripresa della maggior parte delle attività che erano state forzatamente limitate o interrotte dalla pandemia, il 2022 è stato l’anno in cui la Casa della Carità è tornata alla piena operatività. Ne sono esempi il servizio docce – che ha accolto 834 persone per un totale di 4.544 docce erogate – e la Scuola di italiano per stranieri promossa dall’Associazione Volontari Casa della Carità – che ha visto la partecipazione di 88 persone, distribuite in tre corsi di gruppo diurni e serali e in lezioni individuali. Commenta Maurizio Azzollini, direttore generale della Fondazione: “Nonostante alcune fatiche legate alla crisi economica seguita allo scoppio della guerra in Ucraina, lo scorso anno la Fondazione è riuscita a consolidare le sue attività, tanto da raggiungere per la prima volta un bilancio complessivo che supera i 6 milioni di euro”.
Lo scorso anno, inoltre, la Casa della Carità ha messo in moto nuove iniziative di accoglienza e aiuto, per rispondere alle emergenze causate dalle crisi internazionali degli ultimi due anni: a marzo 2022 sono stati attivati, insieme al CeAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà, 40 posti di accoglienza per profughi ucraini, che nel corso dell’anno hanno dato ospitalità a 50 donne e minori in fuga dalla guerra. Al contempo, è proseguita l’accoglienza di 33 profughi afghani arrivati in Italia a fine 2021 dopo il ritorno al potere dei talebani.
Cresce il numero di persone che hanno chiesto aiuto ai servizi diurni della Fondazione (+9,66%) e in particolare al centro di ascolto (+12%), dove si registra un dato triplicato sulle persone provenienti dal Perù: 162 persone nel 2022 contro le 51 del 2021 al centro di ascolto e 114 contro 48 allo sportello legale. Si tratta soprattutto di donne con figli che hanno raccontato di essere scappate, perché avevano paura di vivere in un Paese dove, a seguito della pandemia, c’è una violenza diffusa e dove la situazione economica è disastrosa.
Tornate in presenza anche le attività culturali della Fondazione come il SOUQ Film Festival, il concorso cinematografico internazionale di cortometraggi dedicati a temi sociali e ambientali, promosso dal Centro Studi SOUQ della Casa della Carità.
Ancora un dato significativo e in crescita è quello dei volontari: ben 121, dedicati alle molte attività della Casa: dalle docce al guardaroba, dal centro di ascolto alla scuola di italiano. (MiaNews)