La costruzione di nuove casette dell’acqua, con una forte accelerazione negli ultimi mesi, è stato uno degli argomenti del primo appuntamento del ciclo di incontri online “Un caffè al vecchio Politecnico”, organizzato dalla Centrale dell’Acqua di Milano, il museo di impresa di MM. Ha partecipato all’incontro Stefano Cetti, direttore generale di Metropolitana Milanese,
“Quando abbiamo installato le prime casette dell’acqua a Milano – spiega Cetti -, la prima in via Lessona 10 anni fa, abbiamo riscontrato delle perplessità: qualcuno temeva che l’iniziativa potesse indebolire il nostro prodotto principale, l’acqua di rubinetto. L’idea si è invece rivelata un successo: arriveranno a 50, che si sommano a 580 vedovelle (o fontanelle) disposte nei vari angoli della città”.
L’utilità di queste strutture, che era già emersa durante Expo 2015, è visibile a diversi livelli: “Forniscono un prodotto fresco e controllato, ma anche gratuito (con il limite dei 6 litri al giorno per utente), sono un esempio di risparmio e di economia circolare, costituiscono uno strumento di controllo dei consumi e infine possono essere – non in tempo di Covid, ovviamente – un punto e un momento di aggregazione”. (MiaNews)