Nonostante da fonti governative, come ad esempio il sottosegretario Enrico Mulè, arrivino ampie rassicurazioni sulla riapertura del Casinò di Sanremo per il prossimo 2 giugno, il Sindaco Alberto Biancheri ed il Direttore della Casa da Gioco Adriano Battistotti hanno scritto una lettera al Premier Mario Draghi ed al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per sollecitare un provvedimento di riapertura del Casinò.
All’interno vengono illustrate tutte le modalità per ripartire in sicurezza, come i divisori di plexiglas tra i tavoli, la misurazione della temperatura all’ingresso e le continue procedure di sanificazione.
La casa da gioco infatti è una notevole fonte di introiti per le casse comunali, oltre che un consistente generatore di indotti per tutta la comunità.
Non solo ma anche i sindacati hanno espresso preoccupazione per tutte le ripercussioni a livello lavorativo.
In una documento sottoscritto da Slc-Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom Uil e Snalc Cisal viene infatti espressa «forte preoccupazione per la mancata calendarizzazione della riapertura delle case da gioco, con particolare riferimento al Casinò di Sanremo». Le critiche riguardano l’ultimo Decreto Sostegni del Governo Draghi, nel quale «non vi è menzione alcuna in merito alla riapertura delle attività legate al gioco».
Questo nonostante un altro membro del governo, il leghista Alberto Durigon, sottosegretario al Mef con delega ai giochi “il gioco illegale ha avuto un incremento dell’879% rispetto all’anno 2019”. Le organizzazioni sindacali, inoltre, ritengono che la chiusura del Casinò «non solo priva della retribuzione le circa trecentocinquanta famiglie, tra dipendenti diretti e dipendenti di servizi terziarizzati, ma l’intero comparto formato dalla stessa città di Sanremo e dai comuni limitrofi».
Un comparto «privo di industrie e che vive principalmente di turismo, turismo strettamente legato al Casinò». Basti pensare che, si legge sempre nel documento, «ristoratori, albergatori ed esercenti lavorano anche grazie ai clienti del Casinò e a loro volta alimentano il resto del terziario locale. Fermando la locomotiva Casinò, tutte le carrozze hanno sofferto. Il comparto si sta progressivamente impoverendo e trasformando in area depressa. La situazione è stata aggravata dal fatto che il Casinò di Montecarlo ha mantenuto la piena attività con conseguente espatrio di capitali che potevano essere invece assorbiti dal nostro territorio. Ulteriori ritardi nella riapertura porteranno a una progressione geometrica della sofferenza del comparto territoriale».
Sempre a proposito del Casinò di Sanremo, il consigliere comunale Simone Baggioli sostiene che si è fatto troppo poco per promuovere campagne online, non solo a livello di comunicazione commerciale, ma attraverso lo sviluppo di una vera e propria piattaforma per il gioco online, come dimostrano i numerosi portali dedicati al gioco online. Ad esempio questo.
Quel che è certo è che ad oggi la situazione del casinò di Sanremo è sempre più critica. I dipendenti sono in cassa integrazione da ormai più di un anno, le porte non vengono aperte dall’estate scorsa, quando per brevissimo si è potuti tornare ad una pseudo-normalità. Tutto sembra essersi fermato con il lockdown del 2020 e adesso non è dato sapere cosa accadrà nei prossimi mesi.
Sicuramente, la crisi del casinò di Sanremo si ripercuoterà da un lato sulle casse comunali che non possono contare sulla loro percentuale di introiti ma non solo. Se questa attività non dovesse riprendersi nel prossimo futuro il rischio di una chiusura non si può ancora escludere del tutto e se ciò dovesse accadere, le conseguenze inizierebbero a pesare anche su tutto il comparto turistico. Quest’ultimo è già stato messo a dura prova nell’ultimo anno e la chiusura definitiva del casinò è proprio da evitare.