Fino a che punto è coinvolto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nelle presunte attività di corruzione venute a galla nella maxi-inchiesta della Procura? Indipendentemente da come andrà l’indagine, leggendo le accuse emerge una gravissima responsabilità politica, etica, morale, di disciplina e onore che chi ricopre un incarico pubblico ha l’obbligo di rispettare”.
Lo dichiara il deputato e referente regionale del M5S Roberto Traversi, che venerdì presenterà – con i colleghi Francesco Silvestri, Chiara Appendino, Andrea Quartini e Valentina D’Orso – un’interpellanza urgente che sarà discussa venerdì alla Camera dei deputati e indirizzata alla Presidente del Consiglio. Il testo sarà poi illustrato a Genova, lunedì̀ 20 maggio a partire dalle 17.00, alla Sala Cap di via Albertazzi 3/R.
“Oltre a Toti, le indagini chiamano in causa l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini e il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani, quest’ultimo accusato addirittura di attività di stampo mafioso. Tutti personaggi in buona compagnia insieme una ventina e più di ulteriori figure apicali, tra cui dirigenti pubblici e famosi imprenditori. Durissime le parole del giudice per le indagini preliminari, secondo cui chi oggi è indagato, “pur di ottenere l’elezione o la rielezione”, avrebbe “svenduto la propria funzione pubblica e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali”.
“Alla luce dei fatti, la situazione di Toti risulta del tutto incompatibile con l’importanza dell’incarico ricoperto: chiederemo quindi all’esecutivo se non intenda verificare la sussistenza delle condizioni per proporre, ai sensi della legge n. 62 del 1953, lo scioglimento del Consiglio regionale della Liguria e la rimozione del Presidente della Giunta, secondo quando previsto dall’articolo 126 della Costituzione”, conclude Traversi.