Dall’inizio della guerra in Ucraina, sono oltre 6 milioni i cittadini ucraini che stanno cercando rifugio nell’Unione Europea.[1] Tra questi, dopo un lungo viaggio, oltre 141.000 sono arrivati in Italia: oltre 74.000 sono donne, quasi 45.000 sono minori e 22.000 sono uomini.[2] Una situazione di vera emergenza a cui non ci si può sottrarre.
Convinzione propria di Fondazione Lene Thun Onlus (parte di Lenet Group) che, per tutto il mese di luglio, porterà la ceramico-terapia ai rifugiati ucraini, come supporto per lenire le sofferenze psicologiche subite scappando dalla guerra. Un progetto che si aggiunge alla ormai tradizionale attività dell’associazione nei reparti pediatrici e oncologici di 32 strutture ospedaliere in Italia ed Europa, con i 51 laboratori di ceramico-terapia permanenti dedicati ai bambini in cura.
Questa nuova iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con alcune tra le più importanti onlus operanti in Italia, Save the Children, Ai.Bi. (Amici dei Bambini), Refugees Welcome Italia, Fondazione Progetto Arca onlus, Farsi Prossimo Onlus con il Comune di Milano e Spazio Aperto Servizi e International Rescue Committee: la sinergia tra le associazioni benefiche permetterà di aiutare oltre 350 sfollati ucraini, tra cui molti bambini tra Roma e Milano.
Grazie alla ceramico-terapia – i cui benefici nei diversi percorsi terapeutici sono ormai acclarati dalla medicina – è infatti possibile fornire un aiuto concreto alle persone che hanno vissuto eventi traumatici di enorme impatto emotivo. Nello specifico, la manipolazione dell’argilla è una forma di espressione di sé che prescinde totalmente dalla verbalizzazione: permette quindi di accedere alle aree più recondite della psiche e del proprio mondo interiore e di esprimere istanze profonde non comunicabili con il linguaggio, aiutando quindi a superare la paura, il dolore e la frustrazione date da eventi traumatici.
I laboratori ideati da Fondazione Lene Thun per le famiglie ospitate dall’Ucraina hanno un importante fil rouge tematico, la sensazione di casa, intesa come luogo fisico e dell’anima, ma anche come percezione di sicurezza e accoglienza. I partecipanti modelleranno con l’argilla due oggetti: una piccola casetta, che diventerà un ciondolo da portare al collo o regalare come simbolo di buon augurio, e una casetta più grande che diventerà parte di un’opera collettiva. Infatti, unita a tutte le altre creazioni, diventerà un piccolo paese sulla collina, che simboleggerà l’importanza della comunità e di costruire insieme e sarà il “luogo” dove ognuno potrà simbolicamente trovare la propria casa.
Il valore aggiunto dell’attività risiede anche nel coinvolgimento diretto dei dipendenti di Lenet Group (THUN, La Porcellana Bianca, Rose e Tulipani, Rituali Domestici, Connect Hub e Luxpets): oltre 70 si sono infatti candidati a fornire aiuto e supporto ai laboratori di ceramico-terapia dedicati agli ucraini. L’attività svolta durante l’orario di lavoro viene supportata al 100% dal Gruppo, attraverso un approccio ormai consolidato per il quale ciascun dipendente offre il proprio tempo in base alla propria professionalità su progetti interamente a carico dell’azienda (giornate di lavoro regolarmente retribuite, vitto, trasporti e alloggio pagati).
“La collaborazione tra aziende private e terzo settore è oggi più che mai in grado di fare la differenza” ha affermato Paola Adamo, Charity General Manager della Fondazione Lene Thun e CSR Director Lenet Group “Mettere a sistema diverse esperienze e capacità consente infatti di essere efficaci e produrre risultati tangibili. In particolare, le imprese devono creare valore autentico sul territorio, facendosi carico di bisogni e necessità considerati sempre più urgenti dai cittadini. Tutto questo non sarebbe però possibile senza il preziosissimo lavoro dei volontari e delle associazioni coinvolte, a cui va il mio sincero ringraziamento”.
I laboratori di ceramico-terapia si terranno per l’intero mese di luglio in strutture adibite all’accoglienza dei rifugiati ucraini tra Roma e Milano, per due sessioni a settimana tenute da un team di dipendenti Lenet e da 4 ceramiste professioniste.
Questo progetto a più voci si colloca all’interno dello storico programma di impegno e volontariato aziendale che Lenet Group attiva a supporto di Fondazione Lene Thun: ad oggi circa 200 i dipendenti coinvolti e oltre 4000 le ore dedicate per diverse iniziative, dall’aiuto ai laboratori permanenti e ai progetti speciali sul territorio italiano alle campagne di fundraising, fino allo smart volunteering del periodo Covid.
[1] Fonte: dati Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, al 27.06.22 (frontex.europa.eu).
[2] Fonte: dati Ministero dell’Interno, 28.06.22 (interno.gov.it).