“Apprendiamo con stupore che l’anagrafe di Niguarda (Via Passerini) verrà chiusa col fine, si sostiene, di rafforzare i servizi del municipio 9. Sfugge la logica di questo ragionamento, basato peraltro su dati e parametri non indicativi, così come il metodo adottato: ci è stata comunicata la decisione a cose fatte, senza la possibilità di provare a ragionare di soluzioni alternative”.
Così la presidente del Municipio 9 Anita Pirovano e i consiglieri della maggioranza di centrosinistra criticano la decisione di palazzo Marino di chiudere la sede anagrafica di via Passerini.
“Siamo profondamente amareggiati e in disaccordo con questa scelta calata dall’alto e in aperta contraddizione con il modello di città a 15 minuti col quale ci siamo presentati ai cittadini in campagna elettorale e nel quale crediamo convintamente, un obiettivo che per essere raggiunto ha bisogno di potenziare i servizi decentrati, non chiuderli.
Auspichiamo che la decisione possa essere oggetto di discussione con il Municipio, anche in relazione al futuro dei locali. É indispensabile che quel luogo rimanga al servizio del quartiere e della cittadinanza. Per questo apriremo un percorso di ascolto e confronto col quartiere”, concludono gli esponenti della maggioranza del Municipio 9.
“La chiusura definitiva degli uffici anagrafici di Via Passerini a Niguarda non solo è incomprensibile, ma si rivelerà anche un danno per gran parte degli abitanti dei nostri quartieri. Il Comune giustifica la decisione spiegando che questa nasce dalla necessità di rafforzare il personale della sede anagrafica maggiormente frequentata del Municipio 9, quella di De Benedetti, che registra mediamente circa 100 accessi ogni giorno. Mentre la delegazione di Passerini ne registra 35.
Io non credo che questo basti a giustificare una decisione che si tramuterà in un problema per quelle 35 persone, che non sono solo un numero, ma cittadini coi loro bisogni e le loro necessità. Chiudere un luogo conosciuto e facile da raggiungere sarà causa di scoramento e disorientamento. Un’amministrazione comunale più lontana da anziani e periferie non fa il suo bene e non fa il bene dei milanesi.
La “città a 15 minuti” non è brutta idea, ma evidentemente non finisce di piacere nemmeno a chi la sogna e propone. Presenterò una mozione, nel tentativo di condurre il Comune a più ragionevoli consigli”. Lo dichiara Federico Rossi, capogruppo della Lega del Municipio 9.
“Non posso che condividere l’assurdità della situazione denunciata dal collega di opposizione del Municipio 9. Più che altro chiudere l’anagrafe in un quartiere con tante persone anziane è sinonimo di non volere dare servizi laddove c’è più bisogno.
Peraltro a noi risulta che la sede di Largo De Benedetti è stata messa “in vendita”, abbiamo presentato interrogazioni per capire cosa sta succedendo, zero risposte purtroppo.
Situazione molto grave a danno dei servizi per i cittadini. Il PD e le altre compagini che governano con Sala si rivelano sempre più incapaci di reale governo dei servizi e welfare per i bisogni delle persone. I milanesi se ne accorgono e per questo non li vogliono al governo di Regione Lombardia”, dichiara Deborah Giovanati Consigliere regionale della Lombardia e vicecapogruppo della Lega a Palazzo Marino. (MiaNews)