“Siamo dove un anno fa tutto è iniziato. La memoria collettiva legata al dramma della pandemia è affidata al Memoriale che s’inaugura oggi. Un luogo per non dimenticare la sofferenza e i sacrifici della prima zona rossa ma anche un riconoscimento permanente ai valori di umanità e solidarietà”.
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, aprendo il suo intervento durante l’inaugurazione del Memoriale di Codogno nella giornata dedicata alla comunità resiliente e alle vittime del Covid-19. La cerimonia ha avuto inizio con il gruppo musicale Contrada dell’Oca e a seguire con la lettura di poesie degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Codogno. All’appuntamento hanno preso parte anche la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti e l’assessore regionale alla Protezione Civile Pietro Foroni.
“Questo Memoriale – ha spiegato Fontana – ha la capacità di andare oltre il semplice ricordo: si evoca tutta la forza della Lombardia e l’amore per la vita e la comunità. Da qui è perfino possibile riconciliare il dolore per le troppe perdite subite: questo Memoriale rappresenta un inno al nostro straordinario tessuto sociale”.
“Codogno – ha sottolineato – non è solo la prima zona rossa d’Italia e la prima vera prova per fermare il virus. Questo luogo è anche il primo punto di caduta in cui abbiamo riscoperto tutte le nostre più preziose energie. Per primi, proprio un anno fa e proprio a Codogno, abbiamo identificato la presenza del virus intervenendo ‘in scienza e coscienza’, come titola il libro della dottoressa Annalisa Malara, richiamando al giuramento di fedeltà della professione medica. Per primi abbiamo sperimentato la realtà del lock-down ed esattamente come nelle corsie degli ospedali, abbiamo saputo ‘andare oltre’.
“Il ‘modello Codogno’ – ha proseguito il governatore lombardo – è anche quel cordone umano a protezione delle persone fragili. È la tenacia dimostrata dai nostri cittadini che, con altissimo senso civico, si sono adattati ad una vita da scenario bellico che nessuno avrebbe mai pensato di dover affrontare. Ricordiamo oggi il coraggio, l’impegno, la professionalità e, purtroppo, anche il sacrificio di molti, troppi, medici, infermieri, operatori sanitari e sociosanitari”.
“La comunità di Codogno rispecchia – ha aggiunto Fontana – i tratti peculiari dell’intera comunità lombarda: l’operosità, la pazienza, la generosità e l’ingegno. Esattamente un anno fa, da questa Comunità, così esemplare, abbiamo fatto esperienza dell’impotenza di fronte a cose impossibili. E ciò ci renderà più forti. Per questo non possiamo che ringraziare i nostri cittadini. I lombardi che hanno saputo dimostrare tanta responsabilità e dedizione, coraggio e altruismo, mobilitando risorse inaspettate”.
ll presidente Fontana ha anche citato il presidente del Consiglio Mario Draghi che nel suo discorso di insediamento al Senato aveva riconosciuto la “profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato che altri ci invidiano”.
“Nel ricordo di quanti non sono più tra noi – ha evidenziato – e nella profonda stima e fiducia per quanti continuano ad operare per il bene comune, dobbiamo progettare una ripartenza riscoprendo il valore del quotidiano che diventa straordinario”.
“Nella nostra più difficile sfida – ha concluso Fontana – dobbiamo valorizzare quel senso di comunità che ci ha supportato nei mesi più duri. È necessario collaborare per la buona riuscita del Piano Vaccini come abbiamo dimostrato in più occasioni di saper fare”.
“Da parte mia – ha evidenziato la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti – c’è grande vicinanza a questa comunità resiliente che nonostante la tragedia ha saputo con orgoglio e determinazione rialzarsi. Un momento davvero emozionante in cui omaggiamo le tante vittime di questa pandemia. C’è il forte desiderio di riprendere una vita normale e lo faremo grazie alla vaccinazione di massa. Abbiamo avuto un confronto con il Governo, chiediamo più vaccini e di riceverli più rapidamente possibile e di incrementare il personale sanitario.”
“Codogno rappresenta l’apice di un ‘modello’ diventato eccellenza in tutta Italia” ha commentato l’assessore regionale al Territorio e Protezione Civile, Pietro Foroni.
“In Lombardia – ha aggiunto – c’è stata perfetta sinergia tra mondo sanitario, amministrazioni locali e volontariato, con in testa la Protezione Civile. È proprio da questa luce profonda mal tunnel del Covid che occorre ripartire. Ricordo ancora quel giorno, un anno fa, e il grande impatto emotivo che ho vissuto, dal momento che sono nato e cresciuto su questo territorio e l’ho anche amministrato per tanti anni”.
“Non dimenticherò mai – ha spiegato l’assessore regionale – lo sconforto riguardo la decisione di chiudere con l’esercito questi confini. Qui, tra l’altro, vivono tutti i miei affetti, però sapevamo che si trattava della scelta più opportuna. La zona rossa, seppur drammatica ha funzionato, ma rimane la sofferenza per tutte le persone che sono venute a mancare”.
“Questo tsunami ci ha travolto tutti – ha concluso Foroni – e oggi lavoriamo con fiducia per raggiungere la ‘nuova normalità”.