“Sala lo conosciamo, poteva essere il candidato del centrodestra, lo è stato del centrosinistra perché le cose sono andate così ma poteva essere un profilo ideale del centrodestra che in cinque anni non è riuscito a trovare un competitor”.
Così Gianluigi Paragone, senatore, ex membro del Movimento 5 Stele, ora leader di Italexit, presentando alla stampa la sua candidatura a sindaco di Milano.
“La destra non vuole vincere a Milano e così tirano fuori un candidato, come leggo, parente di un banchiere che ha inzuppato il pane nel mondo bancario e finanziario – ha aggiunto -, è un candidato ‘fighetto’ come la Milano di Sala, ha bisogno di una balia e di un tutor a mezzo servizio come Albertini. Si pone come tutor di un candidato che è già un perdente”, ha concluso.
“Questa mobilità green mi sembra un assurdo, se c’è un oggetto che viene venduto come green ed è fortemente inquinante nel suo impatto produttivo è il monopattino elettrico. È l’inganno di chi si veste di verde e sta rifilando un pacco storico. Sulle piste ciclabili, le città italiane e Milano non possono essere conformate a dei modelli del Nord Europa solo perché vogliamo seguire le mode”.
Lo ha detto il leader di Italexit e candidato a sindaco di Milano, Gianluigi Paragone a margine della presentazione della sua candidatura per le amministrative milanesi rispondendo ai cronisti in merito alla sua visione di mobilità all’interno della città.
“Io provo a fare l’ariete, saremo l’outsider, la sorpresa. Questa è una candidatura politica a tutto tondo e si innerva con una città che ha grande vocazione politica”. Lo ha detto Gianluigi Paragone, giornalista, senatore, ex esponente del Movimento 5 Stelle, ora leader di Italexit presentando alla stampa la sua candidatura a sindaco di Milano. “Sarà una campagna elettorale fortemente politica e ideologica – ha continuato Paragone – in cui punteremo l’indice contro quelli che per noi sono il male, i colpevoli: ai milanesi diamo la possibilità di votare o gli alleati naturali di quel mondo che non ci piace, quindi il Pd e qualche pezzo del centrodestra, oppure provare a fidarsi di qualcuno di diverso”. All’interno della sua lista, correranno anche l’ex assessore lombardo quota Lega Massimo Zanello e Francesca Gentile, giurista tra le firmatarie del ricorso al Tar contro la Regione Lombardia per la riapertura delle scuole in zona arancione.
Paragone ha sottolineato: “Noi stiamo dalla parte delle ristorazione vera e contro il modello del delivery, che non è un modello virtuoso e rovina i lavoratori e la ristorazione sana”. A Milano “il reddito medio del club della zona vip che elegge Sala è superiore di cinque volte a quello delle periferie, che sono i luoghi dove avvengono i maggiori tagli, dove si tolgono strutture sanitarie e le case sono un optional e i politici vanno ogni cinque anni quando devono farsi rieleggere”. Per il senatore, Milano ha bisogno di un cambio di passo: “Dicono che Milano è europea e che la nostra proposta è fuori sincrono, sbiadita, che ha un rimando al passato ma questo modello moderno non ci piace. Lucio Dalla diceva ‘Milano vicina all’Europa, Milano che banche che cambi’ già nel 1979 ma le banche non erano la finanza che mangia l’economia reale. Oggi il mondo finanziario è entrato in una specie di golden share ed è padrona di Milano”. Il candidato si è soffermato durante la presentazione sul capitolo case: “Oggi i nuovi grandi immobili sono un asset di cui i fondi dispongono mentre in periferia ci si scanna per pagare una casa”. Sul tema del nuovo stadio, Paragone non ha dubbi: “Se si tratta di regalare nuovi spazi commerciali a Milan e Inter dico assolutamente no”. Infine, il candidato ha annunciato che la squadra e i punti del programma verranno svelati nella prossime settimane.(MiaNews)