Il Consiglio regionale ha stabilito con voto dell’Aula, l’incompatibilità, di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura dell’attuale Governo, con la carica di consigliere regionale. Sgarbi era stato eletto per il Pirellone lo scorso febbraio nella lista Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi, nella circoscrizione di Milano. Come spiegato in Aula dal consigliere Luca Ferrazzi, presidente della Giunta delle elezioni Sgarbi “nonostante i solleciti” non ha mai presentato agli uffici la dichiarazione sui ruoli ricoperti e eventuali incompatibilità con quello di consigliere ma “visto che il ruolo che svolge è noto” la Giunta per le elezioni ha inviato al sottosegretario la propria relazione sull’incompatibilità lo scorso 13 aprile, alla quale non sono state presentate da parte di Sgarbi controdeduzioni”. Da qui la proposta all’Aula di deliberare l’incompatibilità, così come poi fatto dal Pirellone con il voto di stamane. Sgarbi che già nelle scorse settimane aveva fatto intendere che non lascerà l’incarico a Roma, adesso avrà dieci giorni di tempo per comunicare formalmente quale fra i due incarichi intenda proseguire.(MiaNews)
Per incompatibilità con il ruolo da sottosegretario, Vittorio Sgarbi dirà addio al Consiglio regionale della Lombardia, in cui è stato eletto lo scorso febbraio. “Lascerò a breve, appena mi chiedono che cosa voglio fare”, dice il critico d’arte all’Adnkronos, dopo la convocazione della prossima riunione dell’aula di Palazzo Pirelli, che tra i punti all’ordine del giorno ha proprio “l’accertamento della causa di incompatibilità sollevata dalla giunta delle elezioni nei confronti del consigliere Vittorio Sgarbi che ricopre anche l’incarico di sottosegretario di Stato alla Cultura”.
Già all’indomani dell’elezione in Lombardia nella lista di Noi Moderati-Rinascimento, Sgarbi non aveva nascosto le sue perplessità sull’incarico da consigliere regionale, incompatibile con quello di sottosegretario, a cui avrebbe forse rinunciato solo per un assessorato alla Cultura in Lombardia. La nomina in giunta, però, non era arrivata.
“Tutta responsabilità della Ronzulli”, aveva puntato il dito il critico d’arte a margine della prima seduta di Consiglio, al termine della quale la sua permanenza a Palazzo Pirelli già sembrava al capolinea: “Ho la sensazione di inutilità. Forse fare l’assessore consente di inventare qualcosa, fare il consigliere regionale è un modo di avere un lavoro senza fare nulla di particolarmente significativo“, aveva commentato.(AdnKronos)