Conte: nessuno sfratto per Associazione Combattenti e reduci da sede Piazza Baiamonti, solo comunicazione della fine del rapporto

“Nessuno sfratto per l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. E’ scorretto dire che c’è uno sfratto, perché non lo è, né da un punto di vista di intenzione politica né da un punto di vista formale”.

In occasione della Commissione consiliare trigiunta Bilancio, Mobilità, Verde e Controllo Enti Partecipati di questo pomeriggio, l’assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Milano, Emmanuel Conte, ha risposto in replica alle dichiarazioni del consigliere Carlo Monguzzi sull’ex casello ovest di Porta Volta e la presunta azione di ‘sfratto’ intrapresa dal Comune di Milano nei confronti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.

“Il 26 novembre 2013 il Comune di Milano ha sottoscritto con l’Associazione Nazionale Combattenti e reduci il contratto per la concessione dell’ex casello ovest in via Volta 23. Il contratto prevede che la concessione, della durata di 12 anni dalla data di stipula, si intende cessata alla scadenza, il 23 novembre 2025. La convenzione esclude espressamente il rinnovo tacito. Il 18 ottobre l’Area patrimonio Immobiliare, Direzione Demanio, tenendo conto della scadenza, ha comunicato formale disdetta al concessionario con un congruo periodo di preavviso. Nessuna procedura di sfratto per finita locazione, dunque, è stata avviata nei confronti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Monguzzi. Peraltro, la volontà del Comune di Milano di non procedere all’automatico rinnovo dei contratti in scadenza , indipendentemente da chi sia il concessionario e, anzi, prescindendo da tale valutazione, corrisponde ad una scelta ben precisa dell’Amministrazione a tutela del principio di imparzialità e trasparenza nella scelta del contraente. Così come di regola, ed è apprezzato da chi conduce i nostri beni in locazione o concessione, viene data indicazione della scadenza in congruo anticipo, in modo da permettere un dialogo attivo con la società o associazione che gestisce l’immobile e dare il tempo per immaginare delle soluzioni alternative. Quindi assolutamente un atto di cortesia dovuto per legge che, per tutti, facciamo due anni prima. Nessuno sfratto, è una comunicazione di ciò che è già presente all’interno del contratto”.(MiaNews)