Controlli a tappeto, in tutta Italia, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in stretta intesa con il Ministero della Salute, per verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento anticovid nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico, allo scopo di tutelare la salute degli utenti che usufruiscono dei mezzi di trasporto.
Gli interventi condotti negli ultimi giorni – hanno fatto sapere Nas e Ministero della Salute – hanno interessato 693 veicoli adibiti al trasporto, tra autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro.
Nello specifico, nell’ambito dei controlli da parte del NAS di Milano sui servizi di trasporto pubblico delle province di Milano, Como, Varese e Monza-Brianza (linee urbane ed extraurbane di bus e metro, ferrovie locali e traghetti di navigazione laghi), sono stati eseguiti anche 72 tamponi sia nelle vetture che nei locali di attesa e biglietterie, principalmente nei punti ritenuti più critici per la potenziale diffusione virale, come sedute, maniglie e pulsantiere.
Gli esami di laboratorio svolti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia hanno rilevato la positività al COVID relativa ad un tampone prelevato su un bus di linea afferente un’impresa privata operante nella provincia di Varese. Prontamente – riferiscono Nas e Ministero sono state avviate le procedure di ulteriore sanificazione su tutti i veicoli della flotta e approfondimenti sulle modalità di svolgimento delle ordinarie operazioni di pulizia e prevenzione anche connesse con le misure di contenimento.
A livello nazionale, sono 65 le situazioni di irregolarità rilevate, principalmente connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio da COVID-19, quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.
Complessivamente sono stati deferiti alle competenti Autorità giudiziarie 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori, e sanzionati ulteriori 62 responsabili per irregolarità amministrative, irrogando sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro.
Le attività di verifica sono state supportate dall’esecuzione di 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i locali servizi di ASL, Agenzie di Protezione Ambientale ed enti universitari, che hanno curato anche la fase di esame analitico per la ricerca del COVID-19.
Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporti pubblici di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto. Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto, seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale.(MiaNews)