Oltre 240.000 mascherine sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale di Milano, in parte presso 12 farmacie milanesi e in parte nel magazzino di una società fornitrice.
In particolare, il I Nucleo operativo metropolitano di Milano ha individuato e sequestrato presso 12 farmacie, che fanno parte di una società cooperativa, oltre 30.000 mascherine vendute come dispositivi medici (mascherine chirurgiche) o dispositivi di protezione individuale, in assenza delle previste certificazioni.
I militari sono risaliti, poi, alla catena di distribuzione delle mascherine, individuandone il fornitore in una società di Milano, che opera nel settore della grande distribuzione farmaceutica, che le aveva importate dalla Cina e messe in vendita senza aver prima provveduto agli adempimenti finalizzati a garantire la sicurezza e l’adeguatezza dei dispositivi.
Nel magazzino della società sono state sequestrate quasi 210.000 mascherine. Il responsabile della cooperativa di farmacie e il rappresentante legale della società fornitrice ed importatrice sono stati denunciati alla Procura di Milano.
Il titolare di una società operante in provincia di Milano, a Segrate e a Pioltello, che commercializzava mascherine e altri Dpi effettuando “una rilevante speculazione sui prezzi di vendita”, è stato denunciato dalla Gdf di Lodi.
“La percentuale di ricarico, in alcuni casi, ha raggiunto anche il 700% rispetto al normale valore di mercato – ha precisato la Finanza – Guanti e camici mono uso e le famigerate mascherine sia chirurgiche sia di tipo Ffp1, Ffp2 e Ffp3 tutti conformi alla norma tecnica di riferimento, sono state poste in vendita con smisurati aumenti percentuali di prezzo, senza alcuna giustificazione tanto che il titolare dell’azienda, B.R. di anni 58 anni, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Milano, per violazione dell’art. 501 bis del Codice Penale: “Manovre speculative sulle merci”. Le Fiamme gialle hanno sequestrato 500mila dispositivi di protezione. (ANSA)