Le organizzazioni sindacali dei pensionati della città metropolitana FNP CISL SPI CGIL UILP UIL denunciano la gravissima situazione che si sta determinando all’interno delle Case di riposo per anziani RSA in tutta l’area milanese.
Il 31 marzo i sindacati hanno scritto una lettera al prefetto di Milano, il dottor Renato Saccone, per rilevare quanto sta succedendo nelle residenze socio assistenziali del milanese a causa del contagio da Covid19.
Nonostante da settimane le case di riposo siano in auto isolamento, con il divieto assoluto di accesso ai parenti, molti ospiti si stanno ammalando e, nei casi più gravi, stanno morendo.
I sindacati hanno testimonianza che segnalano che, anche a fronte di sintomi evidenti della malattia, non vengono ancora effettuati i tamponi sugli ammalati e, tantomeno sulle persone che sono state in diretto contatto con loro, personale e degenti. Così facendo gli ammalati vengono trattenuti all’interno delle strutture, senza sufficienti accorgimenti per garantire l’isolamento dagli altri degenti. Questo avviene su tutto il territorio milanese, ma la situazione è particolarmente grave nelle piccole strutture, gestite spesso da cooperative sociosanitarie che non hanno i mezzi per affrontare una crisi sanitaria così difficile. Inoltre, in molti casi viene respinta la richiesta delle direzioni delle strutture di ricoverare in ospedale i malati più gravi. In alcune RSA vi sono stati vari decessi accertati per Covid 19 ed altri, più numerosi, classificati come sospetti, ma senza la certezza della diagnosi che si può avere solo dopo avere eseguito il tampone.
I sindacati chiedono al prefetto che si adoperi per un monitoraggio della situazione.
Il monitoraggio dovrebbe in particolare riguardare: la distribuzione e l’uso delle protezioni individuali; l’attuazione dei tamponi su operatori, ospiti e pazienti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali che vanno effettuati tempestivamente quando si verificano le sintomatologie caratteristiche del coronavirus, per impedirne una ulteriore diffusione all’interno dei reparti; il rispetto della netta separazione tra contagiati e non, per evitare qualsiasi contatto che possa portare ad una propagazione del virus; che tutti gli ammalati siano adeguatamente assistiti e che i casi più gravi siano tempestivamente trasferiti in strutture ospedaliere attrezzate.
Chiediamo inoltre che il monitoraggio riguardi anche un aggiornamento costante del numero dei contagiati, dei sintomatici e dei decessi nelle singole RSA.
Infine la possibilità di garantire ai parenti delle persone anziane ospiti delle RSA di verificare per mezzo di un numero telefono dedicato lo stato di salute dei propri cari.