“Noi eravamo totalmente fuori dalla pandemia, poi nei primi di luglio dall’Europa è arrivato l’ordine di dover esibire il Green Pass e dopo quindici giorni è riesplosa la pandemia. Non è colpa del Green Pass ma di ciò che il Green Pass ha determinato”. Lo ha affermato Claudio Giorlandino, direttore scientifico di Altamedica, invitato durante la trasmissione L’aria che tira, in onda su La7. “Il Green Pass ha determinato una folle corsa ai tamponi rapidi e dopo 7-10 giorni in pieno luglio (in pieno luglio non compaiono le infezioni virali) è risalita dappertutto in modo drammatico”, ha aggiunto.
“Secondo me, era meglio astenersi da tutto, Green Pass e tamponi, lasciare che la pandemia finisse. Stava finendo perché la gente si proteggeva. Una volta che si fa un tampone rapido, che ha un falso negativo molto alto (secondo la medicina basata sull’evidenza, arriva addirittura a sbagliare 8 volte su 10), una persona si sente tranquilla e toglie le difese e così, all’improvviso è esploso”, dice Giorlandino, che fa notare che in Italia il contagio è ripartito 7 giorni dopo il 15 ottobre, “quando il Green Pass è diventato obbligatorio per andare a lavorare. Di nuovo, un’altra risalita di tamponi rapidi e all’improvviso di nuovo una risalita delle infezioni”.
“Gli unici soggetti che non infettano e non si riammalano sono i guariti, lo dice la letteratura medica. Nei Promessi Sposi, chi erano i monatti? I monatti erano i guariti. E faccio un altro esempio: il morbillo si riprende una seconda volta?”, ha aggiunto Giorlandino. Il dottore porta poi l’esempio di altri Paesi europei che hanno una percentuale di vaccinati molto simile all’Italia. Eclatante il caso della Spagna, che rispetto al nostro Paese ha più cittadini vaccinati, ma un boom di contagi spropositato: “se al momento in Italia non c’è una nuova esplosione di contagi è perché ci sono tra di noi tanti guariti che neanche si sono accorti di aver preso il Covid. Io non critico, quindi, i vaccini in generale. Semmai critico questo vaccino perché è creato su una proteina Spike che ormai non c’è più. Questo vaccino non protegge, in Europa non protegge più. Bisognava cambiare vaccino”, ha concluso Giorlandino.