La cucina mobile di Progetto Arca, il foodtruck che distribuisce pasti caldi alle persone senza fissa dimora, estende il suo servizio, diventando attivo di giorno e di notte – non più solo in orario di cena – con la prospettiva di coprire tutto il periodo invernale e, successivamente a seconda delle necessità.
Alle 720 cene calde con altrettante colazioni distribuite ogni settimana in città dal lunedì al venerdì, ora si aggiungono ogni giorno più di 100 zuppe e bevande calde, come tè e cioccolata, bottigliette d’acqua, cioccolatini, panini e snack. La presentazione dell’ampliamento del servizio è stata fatta in piazza della Scala, alla presenza dell’assessore al Welfare, Lamberto Bertolé, e del presidente di Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia.
“L’idea è nata dai volontari che sono sul campo tutti i giorni – ha spiegato Sinigallia – e si sono immaginati di notte i senza dimora, chi si alza, chi ha freddo, e non sa dove andare con i bar chiusi. Abbiamo fatto una prima sperimentazione distribuendo la colazione la mattina abbiamo visto che questo intervento era graditissimo. Abbiamo quindi iniziato a strutturarlo, soprattutto adesso per il periodo freddo, e poi capiamo se possiamo proseguire. Ci piacerebbe metterlo in rete con tutte le altre organizzazioni. Potrebbe essere una cucina mobile delle unità di strada con turnazione, in modo che, a tutte le ore del giorno e della notte, il furgoncino possa essere in strada per rifocillare e anche dare un segnale di presenza e di vicinanza”.
“Un servizio bellissimo – ha commentato Bertolé – che si aggiunge a una filiera che parte dalle unità mobili in strada, che incontrano le persone, gli danno un aiuto materiale, cercano di agganciarle e portarle nei centri di accoglienza. E da lì di farle andare nei centri ordinari aperti tutto l’anno e far loro avviare percorsi di autonomia per il riscatto sociale. L’obiettivo è quindi salvare le vite, ma al tempo stesso portare fuori le persone da condizioni di fragilità verso una piena autonomia. È una sfida difficile, ci vuole molto tempo, non ci sono bacchette magiche per risolvere i problemi soprattutto quando le situazioni sono già molto gravi, magari hanno anni di marginalità alle spalle, ma dobbiamo continuare a insistere cercando sempre strategie nuove”. Cucina mobile è attivo a Milano da novembre 2020. Ideato durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, è oggi parte strutturale della presenza in strada di Progetto Arca. Il servizio parte il lunedì in via Cagni, pronto a fornire un sostegno alimentare ai richiedenti asilo che attendono l’appuntamento presso la sede della questura. Insieme ai volontari dedicati, sono presenti anche mediatori linguistici. Dal martedì alla domenica, è attivo tutti i giorni, grazie anche alla collaborazione con la Ong Remar e la Fondazione Cumse, muovendosi in maniera itinerante nelle zone dove si è registrata una maggiore presenza di persone in difficoltà, come via Sammartini, piazza della Repubblica, piazza Argentina, Lambrate, Lanza e corso Europa. Il furgoncino si affianca al lavoro delle Unità di strada, i gruppi di operatori e volontari che ogni sera, in coordinamento con il Comune e le altre associazioni di volontariato, portano anche beni di prima necessità (sacchi a pelo, indumenti caldi, kit igienico sanitari) e attivano un importante servizio relazionale, con l’orientamento e la distribuzione di materiale informativo multilingua sulle mense e sui servizi assistenziali e sanitari a disposizione sul territorio. Dopo Milano, Progetto Arca ha portato Cucina Mobile anche in altre sei città italiane, grazie al supporto di donatori privati. Sono 2.450 i pasti caldi serviti ogni settimana a Milano, Varese, Torino, Padova, Roma, Napoli e Bari. Nel corso del 2022 i pasti distribuiti sono stati 235.686, di cui 100.459 nella sola città di Milano.(MiaNews)