Regione Lombardia ha approvato un nuovo Avviso nell’ambito dell’implementazione del Piano di attuazione del Programma Garanzia Giovani, rivolto ai giovani NEET (Not engaged in Education, Employment or Training) di età compresa fra i 15 e i 18 anni, disoccupati e privi di un titolo di secondo ciclo per interventi formativi di recupero della dispersione scolastica e formativa con uno stanziamento di 13,25 milioni di euro. “La pandemia e le conseguenti misure di contenimento della diffusione del virus – ha dichiarato l’assessore alla Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Melania Rizzoli – hanno avuto degli effetti molto negativi nei confronti dei giovani. Pur mantenendosi di molto inferiore alla media nazionale (19% nel 2020), infatti, il tasso di NEET dai 15 ai 24 anni su base regionale è passato nell’ultimo anno dal 12,6% al 15,7%. Inoltre, si stima che un ragazzo su quattro dai 14 ai 18 anni abbandonerà gli studi come effetto dell’isolamento dovuto alla pandemia”.
“Si tratta – prosegue Rizzoli – di un’emergenza che Regione Lombardia desidera affrontare con il massimo impegno e con l’obiettivo di riportare i NEET all’interno di percorsi formativi che consentano loro di ottenere un titolo di studio immediatamente spendibile nel mercato del lavoro sviluppando competenze utili e ricercate nel territorio regionale e nazionale”. L’impianto operativo dell’iniziativa prevede come primo step l’adesione del giovane al Programma Garanzia Giovani tramite il portale nazionale (link:http://www.garanziagiovani.gov.it).
Dopo aver aderito, il giovane ha 60 giorni di tempo per recarsi da un operatore dei servizi al lavoro per effettuare la presa in carico, mediante l’attivazione di una dote. La presa in carico dei NEET da parte degli operatori ai servizi al lavoro sarà operativa sul portale Bandi Online a partire dal prossimo 22 aprile e proseguirà fino al 15 dicembre 2022. A decorrere dalla stessa data le Istituzioni Formative e gli Istituti Professionali, abilitati ad erogare percorsi di IeFP, potranno presentare le proposte progettuali per l’attivazione dei percorsi formativi in favore di questo target, a valere sull’avviso in oggetto.
Dopo un primo colloquio di orientamento, il giovane è indirizzato ad un’Istituzione Formativa o ad un Istituto Professionale di Stato, tra quelli presenti nell’offerta formativa approvata da Regione Lombardia per il sistema di Istruzione e formazione professionale, per la fruizione di servizi specialistici di bilancio delle competenze e di orientamento alla scelta del percorso formativo, finalizzati a definire un percorso formativo personalizzato, sulla base delle competenze effettivamente possedute dal ragazzo, maturate oltre che in precedenti percorsi di studio, anche in attività di tirocinio o in brevi esperienze di lavoro. Sulla base del percorso concordato con l’Istituzione educativa, il giovane è inserito in un percorso formativo della durata massima di 1.000 ore, articolato in moduli formativi, strutturati per competenze codificate nel Repertorio regionale delle figure di Istruzione e formazione professionale. A conclusione del percorso il giovane può essere indirizzato ad un percorso del sistema ordinario, per completare la formazione fino alla Qualifica professionale, oppure se ha maturato le competenze del profilo di riferimento e ha raggiunto il diciottesimo anno di età, può sostenere direttamente l’esame per conseguire il titolo di Qualifica professionale.
“La misura consente ai giovani che hanno abbandonato prematuramente il percorso di studi – conclude la titolare della Formazione in Giunta regionale – di usufruire di un pacchetto di ore, finalizzate all’allineamento delle competenze per il successivo inserimento in una classe ordinaria, o per i ragazzi più grandi e adeguatamente preparati, con un background, scolastico e/o lavorativo, più lungo, di conseguire un titolo di studio. L’obiettivo prioritario è accompagnare giovani inattivi fino ai 18 anni, per acquisire una qualificazione professionale, portandoli fuori dalla condizione di NEET, prevenendo possibili fattori che possono condurre in età adulta alla marginalizzazione dalla società e all’esclusione dal mercato del lavoro”.