Decreto salva casa, via libera in CdM. Salvini: abbiamo mantenuto la promessa. Soddisfazione di Confedilizia

Si è conclusa a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri, dopo poco più di un’ora.

Il Cdm ha dato il suo via libera al decreto ‘salva casa’. “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: approvato in consiglio dei ministri il decreto salva-casa”, le parole ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Nel decreto legge “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni”, sottolinea.

Il piano prevede “l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici“, spiega quindi il ministro. Il decreto prevede inoltre “l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità” (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi), afferma il ministro. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie“. La misura, dice, “è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, “nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, “la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata”.

Il dl salva-casa è ”un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando finalmente gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari. Lega sempre a difesa delle case degli italiani!”, aggiunge.

“Sono molto soddisfatto. Una volta pubblicato in Gazzetta ufficiale entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva e risolutiva”, ha poi detto il ministro nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera. Il provvedimento, aggiunge, “taglia i tempi della burocrazia” ed è “una rivoluzione culturale”.

Il decreto legge salva casa “non è un condono sull’esterno“. “La maggior parte delle case degli italiani ha dei problemi decennali” che riguardano la “suddivisione dei locali interni, diversa rispetto alla piantina originale, e che non comporta alcun carico diverso e che a dl pubblicato, spero da lunedì, conto che faccia andare tantissima gente in comune a pagare quello che deve”, continua Salvini. I comuni, grazie al decreto legge, ”liberano i propri uffici tecnici da alcuni milioni di pratiche, stimante in 4 milioni di pratiche per difformità di 3 centimetri della finestra rispetto alla luce originaria. Il comune incassa, il cittadino paga e rientrare in pieno possesso del suo bene. Può vendere, comprare, rogitare e mutuare”, dice.

Il Consiglio dei ministri era chiamato a esaminare anche il dl “in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025″; la delega al governo “per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea”; il disegno di legge con le disposizioni in materia di “sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali“.

L’ordine del giorno prevedeva inoltre: decreto legislativo sulla “revisione del sistema sanzionatorio tributario”; schema di decreto del Presidente della Repubblica con “modifiche al regolamento recante criteri e procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76”; schema di decreto del Presidente del Consiglio – “regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, concernente il testo unico delle disposizioni regolamentari dell’ordinamento militare, in materia di organizzazione del Ministero della difesa”; leggi regionali; varie ed eventuali.

L’obiettivo del decreto ‘salva casa’ “è liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”. Lo scrive il ministero delle Infrastrutture in una nota, dopo il via libera al provvedimento da parte del Cdm. Il decreto, si legge, “interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità”.

In particolare, il provvedimento interessa le difformità: formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità”.

Il decreto inoltre ”semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera”. La norma ”mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche”.

Il decreto legge salva casa ”prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana”, scrive ancora il ministero

Nel testo del decreto legge, invece, ”non c’è la cosiddetta norma salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l’interesse della Procura. L’idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo”.

Nel decreto legge “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni”, ha spiegato il ministro Salvini in conferenza stampa.

Il piano prevede “l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici”, spiega quindi il ministro. Il decreto prevede inoltre “l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità” (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi), afferma il ministro. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie“. La misura, dice, “è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, “nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, “la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata”.

L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto sulle semplificazioni edilizie e urbanistiche è una buona notizia. La diffusione delle bozze del provvedimento ha scacciato i fantasmi – che vedeva solo qualcuno – del fantomatico condono, lasciando spazio a quanto il Ministro Salvini aveva annunciato per la prima volta in un convegno della Confedilizia a Piacenza nel settembre del 2023 e poi illustrato al Ministero delle infrastrutture il 4 aprile scorso. Si tratta di misure di buon senso, che saranno utili ai proprietari di casa e al mercato immobiliare. Ora la palla passa al Parlamento, che potrà valutarle ed eventualmente perfezionarle. Così il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.