Il giorno dopo, il segno più evidente dell’alluvione che ha colpito il Basso Lario è l’enorme distesa di detriti, soprattutto rami di alberi, che si è accumulata a Como: una distesa lunga centinaia di metri, che a memoria d’uomo non si ricorda, formata dal materiale che l’acqua ha scaraventato a valle da decine e decine di torrenti che si sono ingrossati, distruggendo quello che trovavano sul loro percorso.
Ci vorranno giorni per rimuovere il tutto ma non è certo questo il problema principale anche se, nelle ultime ore, visto che non sono arrivate le piogge preannunciate (ieri sono caduti più di 100 mm), la situazione è leggermente migliorata.
Per quanto riguarda la viabilità, si è lavorato incessantemente, ma resta chiusa almeno fino a domani la statale Regina tra Laglio e Colonno per frane cadute sulla carreggiata. Chiusa anche la ex statale Lariana a Blevio e a Nesso.
Oltre alla chiusura dell’autostrada A9 da Como al confine per uno smottamento in Svizzera, per un altro smottamento in territorio elvetico, a Gandria, è interrotta la strada che da Porlezza porta a Lugano, utilizzata ogni giorno da migliaia di frontalieri.
Nei paesi, intanto, è iniziata la conta dei danni tra Basso Lario e Valle Intelvi: notevolissimi, sia alle infrastrutture pubbliche, dalle strade ai ponti, ai muri di contenimento, in due casi (Sala Comacina e Moltrasio) anche agli acquedotti, sia alle proprietà private. Non è stato ancora fatto un censimento delle abitazioni evacuate, ma sono decine. (ANSA).