Le ultime decisioni assunte dal Governo Centrale in merito alla scuola hanno, di fatto, messo in ginocchio l’istituzione con tali danni di credibilità e funzionalità che solo l’alto senso di responsabilità del personale scolastico tutto, dirigenti, docenti, personale ATA, potrà evitare una definitiva deriva.
Con queste parole il Segretario Nazionale UGL Scuola Ornella Cuzzupi, delinea il quadro che si sta componendo in queste ore in merito alla scuola: “Era evidente che non ci fossero le condizioni ottimali per portare avanti un concorso che impegna decine di migliaia di docenti; era evidente che la soluzione più pratica – considerato il momento – fosse di trovare il mezzo per assumere tutti i supplenti in forza; era evidente che gli interventi sulla scuola, compreso i fantomatici banchi, erano solo dichiarazioni di facciata mentre nulla, ripeto nulla, si è fatto per dotare la scuola, in ben sei mesi, di servizi efficienti che riuscissero a far fronte all’emergenza che stiamo vivendo.”
Adesso si pongono linee di demarcazione tra regioni e, soprattutto, tra una classe e l’altra dello stesso ordine di scuola in merito alla didattica in presenza, oltre a improbabili percentuali le cui logiche sfuggono. Il tutto in un arrampicarsi sugli specchi, senza alcun obiettivo didattico!
“Non è così che si porta avanti un’Istituzione fondamentale per il Paese come la scuola! – continua il Segretario Nazionale – No, la didattica è una cosa seria e un Governo serio avrebbe dovuto prendere atto già da mesi dello scenario che si stava componendo. Da parte nostra abbiamo in tutti i modi cercato un dialogo che, per pregiudizi e preconcetti politici astratti e campati in aria, ci è stato negato. Questi sono i risultati delle imposizioni volute da un esecutivo che corre dietro ai problemi senza mai riuscire a proporre soluzioni adeguate, chiare, condivise. Noi saremo vicini a tutti i lavoratori della scuola e, considerando il già preannunciato Stato di Agitazione, disponibili a verificare caso per caso le azioni da intraprendere per difendere la scuola.”