Due fratelli di Giuseppe Flachi, boss dell’ndrangheta milanese la cui famiglia è legata alla ‘ndrina di Trovato Marcedusa (Catanzaro), sono stati arrestati dai carabinieri insieme ad un terzo uomo con accuse a vario titolo per estorsione, tentata estorsione e rapina, con l’aggravante dal metodo mafioso, nei confronti del titolare di una gelateria a Cormano (Milano).
L’uomo, a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano), coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano, sarebbe stato costretto a pagare gli strozzini con gioielli, denaro e merce, per un totale di circa 25 mila euro.
“Devi pagare, non hai mai pagato e ti devi mettere a posto per stare tranquillo”, queste le frasi che gli arrestati pronunciavano per convincere il commerciante a soddisfare le loro richieste, facendo leva sull’appartenenza alla famiglia nota nel milanese fin dagli anni ’80 per la sua sistematica imposizione di richieste estorsive nei confronti di commercianti, con atti intimidatori tipici dell’agire mafioso.
Uno dei due fratelli Flachi è stato rintracciato dai carabinieri a seguito della perquisizione di diversi condomini tra il quartiere di Affori e Bruzzano (Milano), per un totale di 200 appartamenti ispezionati, all’interno di un’abitazione abbandonata. I militari, insieme ai vigili del fuoco, hanno dovuto sfondare una finestra al primo piano per raggiungerlo, e lo hanno trovato rannicchiato al buio all’interno di una stanza. Gli arrestati sono poi stati portati nel carcere di Opera (Milano). (ANSA).