Oltre duecento persone si sono riunite questa sera in piazza del Liberty sotto la sede del consolato generale britannico per chiedere che l’Alta Corte inglese, riunita oggi, neghi l’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, il fondatore e giornalista di Wikileaks che Washington vorrebbe processare per 18 capi d’accusa legati alla sua attività divulgativa di documenti riservati, specie sulle guerre in Iraq e Afghanistan, di cui 17 ai sensi della Legge sullo spionaggio e uno ai sensi della Legge sulle frodi e gli abusi informatici, per le quali rischia una condanna a 175 anni di carcere.
“Per aver svolto il mestiere di giornalista ha già trascorso 7 anni da rifugiato politico e gli ultimi 5 da prigioniero a Belmarsh, conosciuta come la Guantanamo britannica, subendo una costante tortura psicofisica come riconosciuto da Nils Melzer, relatore speciale dell’ONU sulla tortura. – spiegano i manifestanti – Ha rivelato i crimini di guerra viene perseguitato, coloro che li hanno commessi sono a piede libero. Colpire Assange non significa soltanto distruggere l’uomo, ma lanciare un messaggio intimidatorio a tutti coloro che fanno del vero giornalismo, libero ed indipendente, di cui ciascuno di noi ha un gran bisogno per comprendere la realtà che ci circonda”.
La mobilitazione, organizzata dal Comitato per la Liberazione di Julian Assange, oltre che a Milano si è tenuta in contemporanea in altre tre città italiane: Roma, Napoli e Catania. Tra i presenti il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi che, polemicamente, ha ricordato che il Consiglio comunale il 13 febbraio scorso abbia rimandato la discussione sul conferimento ad Assange della cittadinanza onoraria della città: “La maggioranza ha bocciato per la terza volta la nostra richiesta di cittadinanza onoraria. Perché il sindaco non vuole perché magari poi il consolato americano si arrabbi. Tante altre città l’hanno conferita, è grave”.(MiaNews)