Soltanto nella prima settimana degli Europei di calcio il giro di affari è stato di almeno un milione di euro considerando che gli utenti collegati 17 giugno erano oltre 100 mila ed ognuno aveva pagato dieci euro per un ‘abbonamento’ pirata a ad una pay tv o per streaming illegali.
A bloccare la trasmissione ‘abusiva’ a pagamento delle partite dei Campionati Europei è stata la Guardia di Finanza che ha sequestrato ed oscurato 600 tra siti web, server e piattaforme Iptv (Internet Protocol Television) pirata.
Nell’operazione ‘Euro Strike 2020’ , condotta dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche delle Fiamme Gialle e coordinata dai magistrati del pool “cyber crime” della Procura di Napoli, gli investigatori hanno utilizzato nuovi strumenti ed innovative tecniche di indagine digitale che per la prima volta hanno permesso di identificare in tempo reale i clienti dei servizi illegali senza la necessità di fare perquisizioni nei vari Paesi europei ma agendo direttamente da “remoto”.
Giovedì scorso tutti gli utenti collegati hanno visualizzato all’improvviso sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente guardando le partite degli Europei era stato sottoposto a sequestro e i loro dati di connessione rilevati.
I responsabili dei servizi pirata rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 15.493 euro, mentre gli utenti finali riceveranno automaticamente una sanzione amministrativa per un importo fino a 1032 euro. (ANSA).