Da anticorpi anti-colesterolo possibili benefici contro altre malattie, studi al Monzino di Milano
Gli anticorpi monoclonali mirati contro la proteina Pcsk9, che già hanno permesso di combattere l’ipercolesterolemia anche nelle sue forme più ‘difficili’, potrebbero rappresentare una nuova promessa contro l’infarto, l’ictus e la stenosi calcifica della valvola aortica. Una condizione, quest’ultima, per la quale gli ultimi sforzi messi in campo dalla scienza non hanno raggiunto gli obiettivi sperati. La buona notizia arriva da due studi pubblicati su ‘Jacc’, il ‘Journal of the American College of Cardiolog’, da ricercatori del Centro cardiologico Monzino di Milano.
I lavori sono stati condotti da Marina Camera, responsabile dell’Unità di ricerca di biologia cellulare e molecolare cardiovascolare dell’Irccs meneghino e professore di farmacologia all’università degli Studi del capoluogo lombardo, e Paolo Poggio, a capo dell’Unità per lostudio delle patologie aortiche, valvolari e coronariche del Monzino.
La proteina Pcsk9 da qualche tempo sta entusiasmando gli scienziati, spiegano gli esperti, dopo la scoperta pochi anni fa del suo ruolo chiave nell’eccesso di colesterolo. Se infatti con gli inibitori di Pcsk9, anticorpi monoclonali in grado di disattivare questa proteina, è stato possibile contrastare con successo l’ipercolesterolemia fino a raggiungere una riduzione del 60-70% del colesterolo ‘cattivo’ Ldl, inparticolare nelle forme più severe e resistenti al trattamento con i farmaci tradizionali, nei pazienti trattati si è osservata anche una riduzione del rischio del 15% di eventi come infarto e ictus. D’altra parte, nelle persone che geneticamente hanno livelli ridotti di Pcsk9, si è riscontrata una protezione dall’incidenza di eventi cardiovascolari.