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Formazione.Nei prossimi 10 anni il 70% delle professioni evolverà nel tecnologico-digitale.Ma solo il 24% degli studenti

Nei prossimi 10 anni il 70%  delle professioni evolverà in ambito tecnologico e digitale, ma solo  il 24% degli studenti italiani si iscrive alle facoltà scientifiche e  di questi solo il 34,8% sono donne. Promuovere le discipline  scientifiche e una maggiore presenza femminile nelle discipline stem è stato il focus della 28a edizione di Campus Orienta! Il Salone dello  Studente di Milano.

Il momento di scegliere quale università frequentare è un rito di  passaggio obbligato per chi vuole continuare a studiare e accrescere  il proprio bagaglio culturale per arrivare più preparato nel mondo del lavoro. Il Salone dello Studente nasce proprio con l’obiettivo di  aiutare i giovani in procinto di diplomarsi a prendere la strada  giusta, seguendo ciò che piace e valutando i futuri sbocchi  professionali.

Il Salone di è aperto con il convegno organizzato collaborazione con  Giovani imprenditori Confindustria ‘1,2,3 STEAMiamoci!’ in cui  istituzioni, aziende come Coca Cola e Bracco, il mondo della scienza e della scuola hanno presentato le proprie best practice, iniziative e  dati per veicolare testimonianze e opportunità rivolte ai giovani,  nell’ottica di rimarcare la necessità della parità di genere e la sua  importanza negli ambiti formativi e professionali, con uno sguardo  orientato al futuro imprenditoriale che richiederà sempre più laureati nelle materie scientifiche.

“Tradizione e innovazione -ha dichiarato il  vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca,  Innovazione, università, export e internazionalizzazione, Fabrizio  Sala- sono le due parole chiave che connotano il tessuto produttivo  del nostro Paese nella percezione che il mondo ha dell’Italia. Se  sommiamo gli investimenti complessivi in ricerca e innovazione in  Lombardia e rapportiamo questi fondi al nostro prodotto interno lordo, siamo al 3,9%. Milano è una città sempre più internazionale e per i  nostri studenti questa deve essere un’opportunità, per farsi  contaminare da nuove culture dell’impresa e del lavoro”.

“La presenza femminile nelle discipline stem -ha spiegato Lara Botta,  vicepresidente dei Giovani imprenditori di Confindustria- è  fondamentale perché l’occupazione nel settore tecnologico cresce a  velocità più elevata rispetto all’occupazione generale. Se sul mercato del lavoro digitale ci fosse un numero uguale di donne e uomini, il  pil annuo dell’Unione Europea potrebbe aumentare fino a 9 miliardi. E’ importante che le donne aumentino nel settore stem non solo perché  possano partecipare al benessere del Paese, ma anche perché, senza la  loro presenza, lo sguardo sulle professioni stem è incompleto”.        Massimo Inguscio, presidente del Cnr, ha ricordato che “il Cnr è molto attento alle politiche di genere e a stimolare studi e ricerche”. “La  parità di genere è un arricchimento per la ricerca scientifica, che  non può permettersi di sciupare competenze. Una maggiore parità  nell’accesso alle carriere scientifiche permetterebbe di valorizzate  tutti i talenti e a diversificare visioni e approcci scientifici,  organizzativi e culturali”, ha aggiunto.        (

Sveva Avveduto, dirigente di Ricerca  dell’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali Cnr, ha parlato dell’importanza della parità di genere, formativa e  professionale in ambito scientifico. “Nei paesi della comunità europea -ha affermato- l’occupazione femminile si attesta al 45%. Se guardiamo a chi svolge un lavoro di ricerca, solo il 32% di ricercatori e  tecnici sono donne. In particolare, il numero di ricercatori per 1.000 occupati è 7,6 tra le donne contro un 11,9 di uomini (in Italia 5% di  donne e 6,7 di uomini). Secondo i dati Miur, la presenza femminile  all’interno delle università in Italia rappresenta poco più di un  terzo del totale dei docenti di ruolo (35,1%)”

Nel corso della conferenza, Intribe Srl, Campus Orienta! e Nexi hanno  annunciato una collaborazione per la creazione dell’Osservatorio sul  digital mismatch che ha l’obiettivo di misurare il livello di gap  digitale esistente in Italia. L’indagine inaugurata in occasione del  Salone dello Studente di Milano è condotta sugli studenti di tutta  Italia che partecipano alle 13 tappe di Campus Orienta. Inoltre,  l’indagine sarà estesa anche sugli studenti universitari.

“In Italia -ha dichiarato Domenico Ioppolo, coo di Campus Editore-  entro 10 anni il 70% delle professioni evolverà in ambito tecnologico  e digitale. Le aziende ricercheranno sempre più profili competenti in  questi ambiti, ma dovranno confrontarsi con la mancanza di competenze  specifiche. Secondo le stime InTribe su dati Cedefop, per  l’Osservatorio Digital Mismatch 2018 l’impatto complessivo potrebbe  essere di circa due milioni di posti vacanti entro tre anni. Emerge  quindi l’urgenza di investire nella formazione per agevolare il  cambiamento e soprattutto avvicinare il mondo femminile agli studi e  alle professioni stem”.

Secondo l’analisi previsionale di InTribe,  basata prevalentemente sull’elaborazione dei dati Cedefop (Centro  europeo per lo sviluppo della formazione professionale),nel periodo  2015-2025 assisteremo a un incremento del 2,9% di posti di lavoro  netti a livello europeo. Focalizzandosi sull’Italia, prendendo come  base il 2015, circa il 34% del totale dei posti di lavoro saranno  ‘sostituiti’ entro il 2025 (a fronte di pensionamenti e altre uscite  dal lavoro),ma ci sarà anche un’espansione della domanda (incremento  netto 2025-2015) superiore al 4%. Questa crescita è superiore a quanto previsto per l’Europa nel suo complesso. In ogni caso è interessante  rilevare come in totale si creeranno quasi 9,3 milioni di opportunità  occupazionali per chi entrerà nel mondo del lavoro.

Sebbene il futuro riservi un incremento occupazionale, in Italia  alcune professioni saranno più penalizzate. L’espansione è quasi  totalmente concentrata nella fascia rappresentata da persone con  qualifiche di alto livello, che vedranno una crescita di oltre 2,3  milioni di posti di lavoro tra il 2015 e il 2025. Nella fascia con  qualifiche di basso livello assisteremo ad una perdita complessiva di  oltre 2 milioni di posti di lavoro tra il 2015 e il 2025. Quasi il 40% di tutte le opportunità occupazionali saranno in ambito tecnico,  scientifico e di elevata specializzazione (scienze, ingegneria,  sanità, impresa e istruzione).

“La professione di chef -ha dichiarato Igles Corelli, come  coordinatore del comitato scientifico del Gambero Rosso- offre grandi  opportunità ai ragazzi. Basti pensare che oggi solo a Riccione mancano 200 cuochi per la prossima stagione estiva. Due oggi gli elementi  indispensabili in questa professione: sostenibilità e tecnologia.  Sostenibilità perché anche nelle scelte e abitudini alimentari non  possiamo non considerare l’equilibrio delle risorse. Se ad esempio  oggi ci concentriamo sul pesce crudo tra 10 anni avremo depredato i  nostri mari. Tecnologia, perché ci permette di migliorare la qualità  del cibo e abbattere i costi di gestione”.

 

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