Recentemente, la procura di Milano ha avviato un’operazione legale complessa a seguito della scoperta di un furto di dati e informazioni “sensibili e segrete” da importanti banche dati nazionali.
Questa vicenda ha indotto le autorità giudiziarie a emettere sei misure cautelari, di cui quattro consistono in arresti domiciliari e due altre in provvedimenti di interdizione. Inoltre, sono state sequestrate alcune società, possibilmente collegate all’illecito.
L’inchiesta è condotta dal nucleo investigativo di Varese, sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) della procura milanese. Questo organismo giudiziario sta esaminando i presunti coinvolgimenti di un gruppo che si sospetta sia impegnato, principalmente per scopi di guadagno economico e di diversa natura, nell’esfiltrazione di dati segreti e sensibili.
Queste informazioni sono conservate in banche dati di rilevanza strategica nazionale come il Sistema di indagine (Sdi), Serpico, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr) e Siva. Secondo quanto si apprende da una comunicazione ufficiale del procuratore capo di Milano, Marcello Viola, numerose perquisizioni sono state effettuate non solo in Italia, ma anche all’estero. Tra le persone coinvolte nell’indagine figurano anche ex membri delle forze di polizia, sottolineando la complessità della rete criminale.
Le accuse mosse comprendono l’associazione a delinquere, mirata specificamente all’accesso abusivo a sistemi informatici protetti. La procura ha dedotto che alcuni di questi furti di dati sono stati eseguiti su commissione e risultano aver avuto tra i loro bersagli anche figure politiche di rilievo.
Questo suggerisce una dimensione del crimine che va oltre l’ordinario, toccando potenzialmente aspetti di sicurezza nazionale e influenzando vari ambiti della società, compreso quello politico. L’indagine continuerà a chiarire l’estensione e l’impatto di tali attività illecite.