Futuro Direzione Nord, per una rigenerazione urbana sostenibile

Mete raggiungibili e obiettivi sostenibili al centro della 20esima edizione di Futuro Direzione Nord in corso presso la Fondazione Stelline. Milano e l’Italia: la dimensione urbana della città che sale e la dimensione nazionale, quella di un Paese che, nonostante pandemia e guerra, potrebbe vedere il proprio Pil aumentare del +1,8%. Ecco allora che la direttrice di Futuro Direzione Nord, non può che passare da Milano Per una rigenerazione urbana sostenibile, questo il tema dell’incontro al quale hanno preso parte: Giorgio Maione, Assessore all’Ambiente e Clima Regione Lombardia;  Francesco Vassallo, Vice Sindaco Città Metropolitana di Milano;  Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana Comune di Milano;  Bruno Ceccarelli, Presidente Commissione Rigenerazione Urbana Comune di Milano;  Francesco Mascolo, Amministratore Delegato MM Spa;  Yuri Santagostino, Presidente Gruppo CAP;  Paolo Giarda, Responsabile Energie Rinnovabili Carbotermo.

Milano e la Lombardia fanno spesso da capofila riguardo a progetti e sviluppo di temi sull’innovazione, una delle sfaccettature della sostenibilità in chiave urbana.

“Regione Lombardia si è dotata di una Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici e ai fenomeni che inevitabilmente seguiranno le alterazioni del clima– ha dichiarato l’assessore Maione-. Sono state individuate circa 30 misure per gli ambiti prioritari individuati della Salute umana e qualità dell’aria, difesa del suolo e del territorio, gestione e qualità delle acque, agricoltura e biodiversità, turismo e sport. La rigenerazione urbana rappresenta perciò un ambito di primaria importanza su cui investire, e un terreno di sperimentazione per l’applicazione di nuovi principi di progettazione urbana fondati sull’interdisciplinarità e su una visione di lungo termine”.

In che modo sta lavorando la città metropolitana? “- Seguendo le linee strategiche che ci diamo attraverso il Piano Strategico Metropolitano recentemente approvato- ha risposto Vassalloe attraverso altri strumenti, primo fra tutti il Piano territoriale metropolitano, che è il piano regolatore dell’area metropolitana milanese, che discende a sua volta dal PdR. Raccogliamo quanto arriva dalle amministrazioni comunali in termini di progetti,  ad esempio di piani urbani integrati piuttosto che di risorse che derivano per la riqualificazione, rigenerazione urbana e rigenerazione sociale del territorio  attraverso una struttura direzionale che raccoglie queste proposte da parte delle amministrazioni comunali e le elabora, dopodiché queste risorse vengono veicolate verso i ministeri competenti per arrivare a terra con la realizzazione degli interventi di assegnazione con le gare, ecc.”.

 

C’è un processo che deve essere affrontato gradualmente sulla politica ambientale- ha aggiunto Tancredi-. A Milano gli scenari sono completamente cambiati negli ultimi tre anni. Lavoriamo su infrastrutture, mobilità e sostenibilità con l’obiettivo di arrivare nel 2030 con un parco edifici che ambisce alla neutralità carbonica. A Milano la politica sui trasporti è al centro del lavoro in previsione di una sesta linea metropolitana e cerchiamo di orientare la rigenerazione urbana sugli snodi di trasporto pubblico e di interscambio.

È difficile avere una condivisione precisa sugli scenari futuri   -ha detto Ceccarelli-. Milano 2030 deve continuare ad essere attrattiva ma si dovrà lavorare con molta creatività per contenere i costi raggiunti oggi”.

Cos’è la rigenerazione urbana? “Per me innanzitutto è un approccio allo sviluppo sostenibile delle nostre città e più in generale delle condizioni in cui viviamo– ha risposto Mascolo-.  Noi abbiamo un osservatorio speciale, grazie alle contaminazioni tra le diverse attività, i diversi settori, possiamo mettere in campo un’esperienza particolarmente efficace nella riqualificazione urbana”.

Una rigenerazione urbana sostenibile non può certamente prescindere da una ristrutturazione del patrimonio edilizio in chiave di mitigazione dei cambiamenti climatici, che incrementi anche la qualità del patrimonio edilizio e dell’abitare. “Ragionare sul futuro delle città vuol dire anche affrontare il tema dell’abitare– ha commentato Yuri Santagostino-. Le città sono diventate luoghi di innovazione e sperimentazione, anche le famiglie stanno cambiando e in questo contesto le aziende devono rispondere ad esigenze mutate, come nuove flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro”.

La rigenerazione urbana rappresenta perciò un ambito di primaria importanza su cui investire. “Dal punto di vista operativo non bisogna confondere la sostenibilità ambientale, intesa come inquinamento atmosferico, e quella delle emissioni di CO2 equivalente– ha concluso Giarda – . Sono due temi completamente diversi che vanno tenuti distanti perché si possono realizzare attraverso strategie diverse. Le emissioni di anidride carbonica dipendono dal fabbisogno degli edifici, quindi ridurre il fabbisogno degli edifici significa ridurre le emissioni di carbonio e anche la natura del combustibile. Sostituire combustibili fossili non rinnovabili significa ridurre le emissioni di anidride carbonica. Crediamo che ci debbano essere spazi che consentano alle aziende di utilizzare le migliori e più avanzate tecnologie e anche di partecipare al percorso di miglioramento tecnologico, avendo quindi la possibilità tecnica e progressiva nel tempo di poterle realizzare”.

L’iniziativa è organizzata da Fondazione Stelline insieme a Inrete e all’Associazione ITALIASTATODIDIRITTO con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano.