La Svezia conquista il primato dei Paesi più a misura di bambino nella classifica 2019 stilata dalla World Organization for International Relations (www.woirnet.org). Al secondo posto si classifica la Finlandia e poi l’Italia che è terza, seguita da Norvegia e Singapore, rispettivamente al quarto e quinto posto. Seguono poi nella graduatoria Slovenia, Irlanda e Germania.
Sul versante opposto, però, le condizioni riscontrate dalla WOIR peggiorano nei Paesi in via di sviluppo, dove un minore su 3 è malnutrito, tagliato fuori dall’educazione o coinvolto in varie forme di lavoro minorile o di violenza, come nel caso dei bambini-soldato e delle spose-bambine.
Le peggiori condizioni sono state riscontrate proprio in Sierra Leone, Somalia, Mali, Ciad e Burkina Faso, dove il tasso di mortalità sotto i 5 anni è mediamente del 18%: quasi un bambino su 5 muore di fame.
«Nella maggior parte dei casi non è la malnutrizione in sé ad uccidere, ma le malattie e le infezioni che a causa di essa si sviluppano nell’organismo, come ad esempio la polmonite e le infezioni gastrointestinali, diarrea e vomito» commenta il dottor Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, Presidente e Segretario Generale della WOIR.
Nella graduatoria dei Paesi dove la situazione è ancora allarmante seguono poi Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Guinea-Bissau, Angola e Burundi, dove il tasso di mortalità sotto i 5 anni è mediamente del 15%.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici su questo tema, la WOIR ha stilato questa classifica che si prefigge così di aumentare il livello di attenzione sulle sofferenze che milioni di bambini sono costretti a patire in un mondo dove le carenze da micronutrienti rappresentano un problema sanitario globale, con oltre 2 miliardi di persone nel mondo (stime UNICEF) che sono carenti di vitamine fondamentali e di minerali.
Secondo la World Organization for International Relations (WOIR), fondata nel 1978 per iniziativa di Emilia Lordi-Jantus, già funzionaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e del Programma Alimentare Mondiale (WFP), nel mondo, 200 milioni di bambini sotto i 5 anni di età soffrono oggi di malnutrizione e non hanno cibo adeguato per essere in grado di difendersi da malattie facilmente curabili e prevenibili.
Eppure secondo la WOIR basterebbero pochi interventi delle nazioni più ricche per proteggere dalla malnutrizione il 90% dei bambini più vulnerabili del pianeta attraverso la promozione dell’allattamento al seno e l’integrazione alimentare con vitamina A, zinco e sale iodato. Per l’attuazione di questo programma basterebbero 9 miliardi di dollari.
«Al di là degli effetti letali, nei bambini la malnutrizione cronica ha un impatto ancora più devastante, perché pregiudica la crescita. L’apporto di quantità sufficienti di proteine, vitamine e sali minerali, è fondamentale per il sostentamento dell’organismo dei più piccoli ma è anche indispensabile per lo sviluppo delle facoltà intellettuali di un bambino» puntualizza il dottor Sergio Pellecchi, Delegato in Argentina dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, da sempre in prima linea contro la malnutrizione infantile ed attualmente impegnato a sostegno della Fondazione CONIN (www.conin.org.ar) per combattere la malnutrizione infantile in Argentina ed in altri Paesi per conto degli Ordini Dinastici di Casa Savoia (www.
La collaborazione degli Ordini Dinastici di Casa Savoia con la Fondazione CONIN, iniziata nell’ottobre 2010 con la donazione di una tonnellata di zucchero, libri didattici, succhi di frutta, merende e coperte, è un impegno che è nel dna della millenaria tradizione benefica di Casa Savoia, una tradizione trova le sue massime esponenti nella Regina Elena, la seconda Regina d’Italia, definita la Regina della Carità da Papa Pio XII, e nella Regina Maria José che, come crocerossina, non esitò a lasciare l’Italia per assistere i soldati italiani in Africa Orientale.
La Delegazione Argentina degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, presieduta dal Cav. Gr. Cr. Dr. Sergio Pellecchi, si è anche resa parte attiva nella ristrutturazione e modernizzazione della struttura CONIN di Del Viso (www.ayresdeesperanza.org), a circa 44 chilometri di distanza dalla Capitale argentina.
La WOIR manifesta il vivo compiacimento per questa meritoria iniziativa del dottor Sergio Pellecchi, della Delegazione Argentina dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, auspicandosi che il «modello CONIN» possa presto estendersi anche nei Paesi più poveri dell’Africa subsahariana, dove il numero di minori malnutriti è aumentato del 20% negli ultimi 20 anni.
Fondata nel 1993 dal dottor Abel Pascual Albino, CONIN è oggi un’importante rete di centri dedicati alla prevenzione della malnutrizione infantile ed alla promozione di ideali di cooperazione e solidarietà umana in Argentina e in tutto il Sudamerica. La «Famiglia CONIN» conta oggi oltre 60 centri di prevenzione in 15 province dell’Argentina e sono presenti centri anche in Paraguay, in Perù e -nell’Africa Equatoriale- in Gambia.