Gioco d’azzardo a Milano e provincia: il trend degli ultimi anni e le sfide da affrontare

Il problema del gioco d’azzardo coinvolge gran parte delle città e delle regioni italiane. Anche Milano e la sua provincia non sono immuni da quella che a tutti gli effetti rappresenta una vera e propria piaga sociale. A livello nazionale, si stima che circa il 3% della popolazione (qualcosa come 900.000 persone) sia coinvolta in comportamenti ludopatici.

 

Limitatamente al contesto meneghino, la ludopatia riguarderebbe circa 60 mila persone mentre la Lombardia figurerebbe tra le regioni italiane con maggiori spese in questo settore. Ci sono, però, regioni, soprattutto meridionali, che registrano numeri ancora più gravi. Nonostante la Lombardia sia tra le regioni più popolose del Belpaese, Puglia, Sicilia, Calabria e Campania la precedono, sia sul fronte del numero di conti aperti che di volumi giocati.

 

In base ai dati del 2020, si è raggiunto in Lombardia un volume di puntate online pro capite pari a 864 euro, quasi la metà rispetto alla Campania. Complessivamente, l’importo puntato online è risultato pari a otto miliardi e mezzo.

I preoccupanti numeri di Rho

 

Nonostante la cittadina dell’hinterland milanese sia composta da poco più di 50.000 abitanti, i numeri relativi al gioco d’azzardo sono abbastanza allarmanti. A Rho, infatti, sono stati censiti quasi 20.000 giocatori, di cui quasi 600 risultano affetti da problemi di dipendenza dal gioco. Complessivamente, la spesa dei cittadini di Rho nel gioco d’azzardo si aggira intorno ai 110 milioni di euro. Si tratta di numeri molto preoccupanti, soprattutto perché ad essere coinvolti non sarebbero soltanto gli adulti ma anche i più giovani, tra cui i minori.

 

Tra l’altro, per le fasce d’età più deboli, maggiormente propense ad utilizzare le tecnologie digitali, il gioco d’azzardo online può rappresentare una forte attrazione. Molto spesso, i giocatori si rivolgono addirittura a piattaforme estere. Nonostante esistano molti casino online stranieri sicuri al pari di quelli italiani, sarebbe comunque importante non esagerare ed utilizzare gli strumenti (come ad esempio l’autoesclusione) che i siti di gioco internazionali sicuri mettono a disposizione per limitare il rischio di comportamenti errati e pericolosi.

Quali sono i sintomi del gioco d’azzardo patologico?

Affinché si possa parlare di forma patologica di gioco d’azzardo, è necessario che il giocatore assuma alcuni dei comportamenti che di seguito provvediamo ad elencare:

 

  • Preoccupazione costante (il giocatore è perennemente concentrato sul gioco d’azzardo, pensando a possibili strategie o scommesse da piazzare per tentare di vincere);
  • Aumento della frequenza di gioco;
  • Difficoltà a smettere;
  • Agitazione (quando non è possibile giocare, il giocatore manifesta ansia ed agitazione);
  • Ossessione per il gioco (Il gioco d’azzardo diventa la principale occupazione e preoccupazione, lasciando poco spazio ad altre attività e interessi);
  • Bugie (il giocatore mette in atto un comportamento ingannevole verso amici e familiari riguardo alla gravità della problematica che lo affligge e delle perdite subite);
  • Peggioramento delle relazioni sociali e scarsi risultati sul piano lavorativo (l’individuo trascura responsabilità sociali, familiari e lavorative a causa del tempo dedicato al gioco);
  • Deterioramento delle risorse economiche (le perdite accumulate nel gioco d’azzardo possono portare a conseguenze finanziarie molto gravi).

A chi chiedere aiuto?

 

Per fortuna, esistono diversi strumenti a disposizione dei ludopatici e dei loro familiari per chiedere aiuto. Ad esempio, da più di 50 anni a Milano è attiva la Onlus CAD (Centro di Accoglienza per le Dipendenze ed il Disagio sociale). Dal 2014 è attivo uno spazio riservato proprio a tutti coloro che si trovano ad affrontare il problema della ludopatia. I piani terapeutici proposti possono variare da colloqui e psicoterapia individuale a consulenza in ambito giuridico o medico.

 

Anche la Croce Rossa di Milano è da sempre vicina a tutti coloro che sono caduti in questa piaga sociale. In Via Barrilli, 17 è, infatti, attivo il centro d’ascolto gratuito Melograno Rosso. Si tratta di un luogo di accoglienza sia per i giocatori che per i loro familiari. L’obiettivo è quello di suggerire possibili percorsi che, pian piano, possano portare alla guarigione. Su richiesta, è possibile usufruire anche di assistenza dedicata da parte di commercialisti ed avvocati.

 

Quali sono, invece, i servizi proposti dalla Regione Lombardia? In primo luogo, è necessario fare riferimento ai Servizi ambulatoriali per le Dipendenze pubblici o privati accreditati (SerD/SMI), ai quali si può rivolgere sia colui che soffre di ludopatia sia un suo familiare o amico.

 

Anche in questo caso, parliamo di servizi del tutto gratuiti, per i quali non è necessaria la consultazione e la mediazione da parte del proprio medico di base. Si tratta, comunque, di un’ottima opportunità per ottenere supporto da parte di una vera e propria equipe di specialisti (assistenti sociali, psicologi, medici, educatori etc.).

 

Le sedi SerD attive nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi associati alla ludopatia sono quelle di Boifava e Canzio. Il percorso prevede piani terapeutici personalizzata, della durata di sei mesi, con particolare attenzione rivolta ai giovani e a tutti coloro che si trovano in una fase iniziale del disturbo, allo scopo di intervenire prima che il problema possa divenire di più grave entità.