Ripartire dal vicinato, promuovere lo scambio di conoscenze e l’aiuto reciproco, integrare soggetti ai margini, creare relazioni: sono queste le idee alla base dei progetti presentati dagli studenti del Civico Centro di Istruzione per l’Adulto e l’Adolescente (CIA) “A. Manzoni” a conclusione del progetto “Idee in azione”.
Un percorso promosso da Junior Achievement Italia, associazione che dal 2002 fa da ponte tra la scuola e il mondo del lavoro proponendo percorsi di sviluppo delle skill imprenditoriali, tecniche e digitali e che con questo progetto si propone di avvicinare i giovani alla cultura del lavoro di oggi e consentire di acquisire le competenze necessarie alla comprensione delle problematiche sociali e ambientali del territorio in cui si vive e di diventare partecipi della propria rigenerazione socio-economica.
L’iniziativa è parte del progetto quadriennale (2018-2022) OpenSpace, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e sostenuto da un partenariato di diverse realtà con capofila ActionAid, che mira a contrastare la povertà educativa offrendo opportunità culturali, formative, e sociali.
I ragazzi hanno presentato due progetti: Mi tiempo es tu tiempo e Capitale Umano durante l’evento virtuale conclusivo del 10 febbraio, che ha visto la partecipazione dell’Assessora all’Educazione e Istruzione del comune di Milano Laura Galimberti e dell’Assessore alle Politiche sociali e abitative del comune di Milano Gabriele Rabaiotti.
Mi tiempo es tu tiempo è un servizio, fruibile tramite un’app, rivolto alle comunità di vicinato, che intende mettere in contatto gli abitanti dello stesso quartiere perché possano scambiarsi favori, tempo, competenze, informazioni. Per ogni favore, si accumulano punti traducibili in viaggi, esperienze urbane (es. visite culturali) o avere in cambio un servizio. Un modo per riscoprire la comunità in cui si vive e mettere in condivisione le risorse.
Capitale Umano si propone di creare un centro che possa rispondere al bisogno di miglioramento della qualità della vita sia delle persone senza fissa dimora, sia degli adolescenti e dei giovani che non studiano e non lavorano (NEET). Grazie alla collaborazione di diversi professionisti del settore sociosanitario (ma non solo), si intende promuovere la riconquista di autonomia e dignità di giovani e adulti ai margini della società, attraverso il recupero e lo sviluppo dei loro talenti. L’idea prevede la creazione di un centro che propone servizi di accoglienza, formazione, orientamento professionale, assistenza psicologica, e avvio al lavoro. Fa parte del progetto anche l’apertura, all’interno dello stesso centro, di un bar/tavola fredda che possa diventare luogo di lavoro o essere occasione formativa per alcuni beneficiari del servizio e che renda sostenibile economicamente l’idea nel suo complesso.
“Siamo entusiasti e orgogliosi dei progetti presentati dai ragazzi a conclusione di questo percorso: idearli non è stato facile e ha implicato il saper lavorare in gruppo e confrontarsi con gli altri, la disponibilità a impegnarsi e l’acquisizione della consapevolezza che affinché un’idea si trasformi in realtà serve un piano dettagliato”, ha affermato Miriam Cresta, CEO di Junior Achievement Italia. “Le idee emerse sono ancora più importanti alla luce dell’ultimo anno: dimostrano la volontà di usare la tecnologia per unire le persone e non lasciare indietro nessuno”.
“Quelli che i ragazzi e le ragazze del Cia Manzoni hanno immaginato e costruito – commentano gli assessori all’Educazione e alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, Laura Galimberti e Gabriele Rabaiotti – sono due progetti molto concreti, che riflettono su due aspetti critici del vivere in città, cercando di trasformarli in opportunità di dialogo e socialità. Abbiamo ascoltato due idee nuove, ma saldamente ancorate alla realtà. Un metodo, quello che parte dall’esistente per modellare un futuro diverso e migliore, che è la base di ogni evoluzione e l’avvio di un percorso per diventare cittadini consapevoli di città sempre più attente e solidali”.
“Per il CIA Manzoni è stato un percorso sfidante. Abbiamo ricercato l’integrazione tra le attività del progetto Open Space e le attività di impresa sociale simulata, condotte dai nostri docenti, offerti come alternativa agli stage in azienda interrotti dalla pandemia. Una collaborazione che ci ha impegnati molto, i cui risultati raccontano che la strada dell’apertura delle pratiche didattiche alle problematiche sociali e ambientali del mondo in cui viviamo è quella più promettente. Perché consente agli studenti di prendere la parola e attivarsi da protagonisti, insieme tra loro, per generare un cambiamento”, ha dichiarato Giulia Tosoni, Responsabile di CIA Manzoni.
Il progetto Open Space mira a promuovere la creazione di comunità educanti in cui ragazzi e ragazze, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, educatori, istituzioni, associazioni ed enti profit lavorino insieme per contrastare la povertà educativa. Il progetto prevede attività per l’acquisizione di competenze trasversali e tecniche come la robotica, il coding, il teatro; attività di sensibilizzazione e formazione per prevenire e ridurre l’abbandono scolastico; attività di supporto genitoriale; attività di rafforzamento ed integrazione di servizi privati e non; e infine attività di ristrutturazione e miglioramento degli spazi scolastici.